Milano, 30 ottobre 2021 - Fumata bianca sul nuovo stadio di San Siro e sulla riqualificazione dell’area intorno al Meazza. Dopo due anni di trattative – prima interrotte dall’emergenza Covid, poi congelate a causa delle elezioni comunali – il Comune, da una parte, e Milan e Inter, dall’altra, hanno trovato l’intesa durante il vertice di ieri mattina a Palazzo Marino a cui hanno partecipato il sindaco Giuseppe Sala, il presidente rossonero Paolo Scaroni e l’amministratore delegato nerazzurro Alessandro Antonello. Tre i punti chiave dell’intesa: sì al nuovo stadio, no alla demolizione del Meazza fino alle Olimpiadi Milano-Cortina del 2026, ok a un drastico taglio delle volumetrie – dall’indice 0,51 si passa allo 0,35 dell’attuale Piano di governo del territorio – previste nel progetto dei club per il distretto commerciale e sportivo da realizzare intorno a un Meazza parzialmente demolito. Ma ripartiamo dall’inizio e analizziamo punto per punto dell’investimento da 1,2 miliardi di euro. Il primo: il nuovo stadio sorgerà nel parcheggio e parchetto di fianco all’attuale impianto. Il progetto “La Cattedrale’’ firmato dallo studio Populous è in netto vantaggio su “Gli Anelli’’ pensati dai rivali di Manica-Sportium. Il secondo punto è relativo ai tempi. Una volta che la Giunta comunale avrà deliberato "rapidamente" – parola di Sala – l’interesse pubblico al progetto, l’iter per avviare i lavori per la realizzazione del nuovo impianto potrà andare avanti, ma "a prescindere dal timing di realizzazione del nuovo stadio – sottolinea il sindaco in una nota – la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali 2026 si svolgerà nell’attuale impianto, come tributo alla sua gloriosa storia". La Scala del calcio – costruita nel 1926, ampliata con il secondo anello negli anni Cinquanta e con il terzo anello per il Mondiali del 1990, dedicata a Giuseppe Meazza nel 1980 – resterà in piedi almeno fino al 6 febbraio 2026, il giorno dell’inaugurazione dei Giochi invernali di Milano-Cortina. Una buona notizia, almeno in parte, per i tifosi affezionati all’attuale stadio ma anche per i fan del rock, visto che il Meazza potrà continuare a ospitare per altri quattro anni i concerti estivi che ne hanno consacrato la leggenda non solo nell’ambito calcistico ma anche musicale. Il terzo punto concordato tra il Comune e i club è il più importante dal punto di vista ambientale e urbanistico. Sala, infatti, spiega che quest’ultimo paletto richiede che "le concessioni di diritti volumetrici per sviluppi urbanistici accessori allo stadio non deroghino a quanto consentito dal Pgt vigente". In altre parole , molto meno cemento e più verde. Sì, perché il progetto iniziale presentato da Milan e Inter due anni fa prevedeva un indice volumetrico di 0,63. Il progetto riveduto e corretto alla luce dei 16 paletti fissati dal Consiglio comunale nell’ottobre 2019 lo abbassava a 0,51 e puntava su un centro commerciale e tre grattacieli per uffici e hotel. Il ritorno all’indice 0,35 ridimensiona, e molto, le nuove costruzioni che erano previste nell’area limitrofa al nuovo stadio. Sala è soddisfatto per l’accordo raggiunto. I vertici delle due società forse speravano in più volumetrie ma, pur di raggiungere l’intesa con il Comune e costruire un nuovo stadio moderno da 60mila posti che frutterà molto di più rispetto all’attuale Meazza, hanno dato il loro via libera. Fumata bianca su San Siro.
CronacaNuovo San Siro a Milano, meno cemento. E il vecchio stadio (per ora) resta