MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Nuovo stadio per Milan e Inter, l’ultima carta di Sala è viale Puglie. Dov’è e com’è

Il sindaco ha indicato il terreno di Sanitaria Ceschina come alternativa a San Siro in città. Il Milan, intanto, ha firmato un’intesa non vincolante per l’area San Francesco a San Donato

San Siro: ipotesi di vincolo per il secondo anello

Milano – II Piano A è ormai quasi archiviato. E allora tanto vale iniziare a pensare al Piano B, anzi C. Durante il vertice con i capigruppo di maggioranza e opposizione nella Sala Marra di Palazzo Marino, lunedì pomeriggio, il sindaco Giuseppe Sala ha detto che esiste un’area milanese alternativa a quella di San Siro dove costruire il nuovo impianto tanto voluto da Milan e Inter: si tratta del terreno di viale Puglie, di proprietà della Sanitaria Ceschina, dove attualmente c’è il tendone del Cirque du Soleil e dove la domenica si svolge il mercatino delle pulci spesso contestato dai residenti del quartiere.

Certo, si tratta solo di un’ipotesi, ma alcuni sopralluoghi sono stati fatti e l’area è stata sottoposta ai club, che, secondo quanto riferito dal primo cittadino, la giudicano forse un po’ troppo piccola per realizzare il nuovo stadio.

Solo il fatto che il numero uno di Palazzo Marino abbia citato l’area di viale Puglie – pregando i capigruppo di tenere l’informazione ancora riservata – dimostra però che si tratta di un’opzione ancora in campo.

L’avvio del confronto

Ma ripartiamo da capo e vediamo quando e come si è arrivati al confronto tra il primo cittadino e i capigruppo. Il futuro dello stadio di San Siro è stato al centro dell’agitata seduta del Consiglio comunale di lunedì pomeriggio, con lo sfogo di Sala rivolto a centrosinistra e centrodestra ("Il Consiglio sa dire solo dei no sul progetto del nuovo stadio, non avete fatto una proposta sensata negli ultimi due anni e mezzo"), ma anche del successivo (e già citato) incontro tra il sindaco e i capigruppo di maggioranza e opposizione.

Ed è proprio durante questo vertice, convocato in maniera imprevista dopo la tensione in aula, che il primo cittadino e gli esponenti dei partiti hanno iniziato a ragionare sui Piani B e C. Il ragionamento di partenza del numero uno di Palazzo Marino è stato il seguente: le squadre non hanno nessuna intenzione di ristrutturare il Meazza e sono decise a realizzare un nuovo stadio. Soprattutto il Milan guidato da Gerry Cardinale appare determinato a raggiungere l’obiettivo. Ma anche il presidente nerazzurro Steven Zhang conferma al Comune che l’Inter punterà su un nuovo impianto.

Ciao San Siro

Non è finita. Che la nuova casa dei club possa essere di fianco al Meazza sembra ormai improbabile, per due motivi. Il primo: il Milan ha archiviato di fatto il progetto del nuovo stadio a San Siro con i cugini nerazzurri. Lo si è capito benissimo quando Cardinale ha provato a puntare sull’area dell’Ippodromo La Maura, facendo marcia indietro solo quando si è reso conto che il Consiglio comunale e i residenti del quartiere erano, e sono, nettamente contrari al progetto.

Il secondo motivo che rende improbabile la sopravvivenza del progetto del nuovo San Siro è il seguente: la sovrintendente Emanuela Carpani ha fatto intuire a Comune e club che un vincolo sul secondo anello di San Siro, che nel 2025 compirà 70 anni, è possibile, forse probabile. Certo, bisognerà capire quale tipo di vincolo sarà. Ma una tutela del secondo anello potrebbe di fatto archiviare il progetto rossonerazzurro per San Siro, perché Sala ha ribadito più volte, anche lunedì in aula, che non consentirà che il nuovo stadio venga costruito di fianco alla Scala del calcio non più demolibile in caso di vincolo.

Accelerata del Milan

Che fare, allora? Alcuni capigruppo hanno chiesto a Sala di individuare un’area a Milano da sottoporre a Milan e Inter. Sì, perché il Milan sembra puntare seriamente sull’area San Francesco di San Donato Milanese: la società rossonera ha firmato un’intesa, non vincolante, con Sportlifecity, proprietaria del terreno nel Comune a sud-est di Milano. La via rossonera al nuovo impianto potrebbe essere quella di San Donato, fuori Milano.

Una beffa per il Comune, proprietario di San Siro. E allora ecco che i capigruppo hanno iniziato a ipotizzare aree milanesi da sottoporre a Milan e Inter. Quali? L’area comunale di Porto di Mare. La Piazza d’Armi di Baggio di proprietà di Invimit. L’ex scalo ferroviario San Cristoforo. Ipotesi che Sala ha bocciato, perché nei piani comunali dovranno restare almeno parzialmente a verde. È a questo punto che il sindaco ha detto ai capigruppo che l’unica ipotesi alternativa a San Siro a Milano è l’area di viale Puglie, di fianco al Parco Alessandrini e al quartiere Molise Calvairate.