"Un maxi bonus per i dirigenti se dovesse essere costruito uno stadio nuovo? Non è previsto, di nessun tipo, non esiste. Ma sono assatanato sul tema nuovo stadio. E non ho bisogno di “carotoni“ di bonus per dedicarmi a un progetto che considero essenziale per il Milan e per il calcio italiano. Non so da dove escano queste voci". Così il presidente del Milan Paolo Scaroni che, ieri, ha presentato all’assemblea degli azionisti i risultati del bilancio consolidato per l’esercizio chiuso al 30 giugno 2024 (con un utile di 4,1 milioni di euro) del club di proprietà RedBird. Scaroni ha anche commentato un’indiscrezione sulla valutazione di San Siro, da parte dell’Agenzia delle Entrate, attorno ai 200 milioni: "Non mi metto a fare calcoli economici sulle ipotesi. Non si tratta – le sue parole – di un assegno da firmare e consegnare. La questione è più complicata. C’è un tunnel da costruire...".
Nel dettaglio: "Fino a quando non avremo un quadro concreto, insieme all’Inter, la situazione resterà complessa. San Donato, comunque, rimane al centro nostra strategia. Naturalmente seguiamo anche l’ipotesi San Siro: tre o quattro mesi fa lo davamo tutti per morto per l’impossibilità di far fronte al tema secondo anello, ora questa situazione è alle spalle e possiamo guardare avanti". Guardare avanti significa "fare un analisi e quattro conti. Il percorso è ancora lungo, i problemi non sono stati risolti". E ancora: "Personalmente ho ancora le ossa rotte, su San Siro. Rotte da cinque anni di tentativi che sembrava fossero andati in porto e invece, poi, no. Per cui, ora, mantengo un tasso di preoccupazione alto". L.M.