MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Nuovo stadio di San Siro, l’area vale 197 milioni di euro: ecco i tempi del progetto

Milano, la valutazione dell’Agenzia delle Entrate dopo la manifestazione d’interesse inviata da Inter e Milan. Sala: “L’obiettivo è chiudere l’accordo entro l’estate 2025”

Milano – La valutazione dell’Agenzia delle Entrate sull’area di San Siro è di 197 milioni di euro. Questa la cifra che trapela dopo una riunione mattutina tra Comune, da una parte, e Milan e Inter, dall’altra, a Palazzo Marino. Un passaggio immediatamente successivo all’invio della manifestazione d’interesse dei due club per la riqualificazione dell’intera area dove attualmente ci sono lo stadio Meazza, un parcheggio e il Parco dei Capitani.

L’obiettivo di Diavolo e Biscione è quello di costruire un nuovo stadio di fianco all’attuale impianto, che dovrebbe essere rifunzionalizzato, cioè parzialmente demolito e destinato a ospitare altre attività sportive e commerciali, non più le partite di Milan e Inter, ma solo una volta pronto il nuovo San Siro. Stamattina, intanto, il sindaco Giuseppe Sala ha parlato del futuro dell’area di San Siro. Dopo la manifestazione di interesse arrivata ieri da Inter e Milan, potrebbe essere la volta affinché il progetto si concretizzi?

"Spero di sì - ha detto il primo cittadino a margine di un evento a Palazzo Marino –. Mostriamo alle squadre i valori dell’Agenzia delle entrate e vediamo quello che si può fare. Questa è chiaro che è l’ultima chance”. E ancora: “L’obiettivo è quello, se le squadre confermano, di arrivare ad una conclusione del tutto prima delle vacanze dell’anno prossimo. Quindi diciamo formalmente con la cessione di stadio e delle aree prima delle vacanze dell’anno prossimo”.

Il sindaco in mattinata non aveva voluto svelare ai cronisti il valore delle aree e dello stadio proposte dall’Agenzia delle Entrate, perché prima voleva comunicarla a Milan e Inter. Secondo Sala, in ogni caso, la manifestazione di interesse arrivata ieri da parte delle due squadre”è una grande novità perché si passa da un’idea di diritto di superficie all’acquisto e direi che per il Comune e per i milanesi è meglio. Così incassiamo dei fondi che possiamo reinvestire. Penso che verranno dirottati direttamente sull’edilizia popolare e sul cercare di fare qualcosa per il quartiere che ne ha tanto bisogno”.

L’iter potrebbe essere rapido, perché riprenderà il cammino amministrativo già avviato negli anni scorsi su un progetto quasi identico: “Teniamo conto del lavoro già fatto, il dibattito pubblico e il lavoro fatto dal Consiglio comunale che aveva dato indicazioni alla Giunta”.