BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Cernusco, nuovo tempio italiano del rugby: “Struttura futuristica”. Avanti tutta

Impianto in arrivo nel 2025: 1300 metri, finanziato con 3,35 milioni del Pnrr e 1,5 milioni del Comune

Cernusco ha vinto la concorrenza, il campo sta prendendo forma in via Buonarroti

Cernusco ha vinto la concorrenza, il campo sta prendendo forma in via Buonarroti

Il 2025 regalerà a Cernusco il nuovo tempio italiano del rugby, 1.300 metri in tutto, fra campo regolamentare 96x70 per i campionati e uno per gli allenamenti. L’unico impianto nel Paese voluto dalla Federazione, Nzeb, a emissioni zero, in costruzione da un anno in città con i fondi del Pnrr: 3,35 milioni, più 1,5 messi sul piatto direttamente dal Comune. I

l progetto ha dovuto vedersela con un’agguerrita concorrenza a livello nazionale, 70 proposte in tutto, ma alla fine è stata la città della Martesana ad assicurarsi il placet della Federazione Italiana Rugby e il nuovo campo della palla ovale prende forma in via Buonarroti. Due le caratteristiche che lo contraddistinguono: nessuna barriere architettonica e l’elevata efficienza energetica, una regola che varrà per l’intero polo. Ci saranno il rettangolo in sintetico per gare ufficiali e un altro per gli allenamenti e le partite dei più piccoli. Un’eredità dell’anno di Cernusco da Città Europea dello Sport e un riconoscimento alla proposta della società di casa che conta ben 400 tesserati in arrivo da tutta l’area e che nelle sue fila trovano un punto di riferimento sia per l’avvio al gioco che per l’inclusione.

"Una struttura futuristica, all’avanguardia", anche per il ministro dello Sport Andrea Abodi che ad aprile ha visitato il cantiere. A realizzarlo, Sportium, società del Gruppo Progetto Cmr International, specializzata in impianti sportivi di ultima generazione. Al piano terra del nuovo edificio orizzontale davanti ai campi, spogliatoi e palestra, sopra Clubhouse con punto ristoro, una sala polifunzionale e una terrazza panoramica di 400 metri per godersi le partite. Tutto illuminato da grandi vetrate, altro elemento distintivo dell’opera.

Fra le idee di lungo periodo legate al piano anche la nascita di un doposcuola a bordo campo. La promozione della disciplina è il primo obiettivo, "ma c’è anche la volontà di inaugurare un altro luogo aperto a tutti e in particolare a sinergie con realtà no-profit", ha spiegato il Comune al ministro. Dal Naviglio continuerà anche la scalata nazionale di questa disciplina nel gradimento degli italiani: "È raro che un’Amministrazione si assuma un impegno di questa portata - sottolinea la Federazione -. Abbiamo scelto il Naviglio perché era l’idea migliore corredata da un impegno economico importante". Il sogno? "Vincere il Sei Nazioni".