Milano, 15 ottobre 2023 – Dopo l’attacco di Hamas a Israele e la reazione del governo di Tel Aviv che ha portato a una nuova emergenza umanitaria a Gaza, in tutta Europa si è riacceso l’allarme terrorismo internazionale. In Francia sono già diversi gli episodi, fortunatamente rivelatisi infondati, che hanno portato all’evacuazione di luoghi simbolo del turismo come il museo del Louvre a Parigi e la reggia di Versailles.
Anche il governo italiano ha innalzato il livello di guardia, come è stato confermato dai ministri dell’Interno Matteo Piantedosi e della Difesa Guido Crosetto. Sono state messe in campo le misure di massima sicurezza e aumentata la sorveglianza sugli obiettivi sensibili, possibili bersagli di attentati ideata di gruppi organizzati o da “cani sciolti”, questi ultimi gli elementi più difficili da tenere sotto controllo e identificare nei loro preparativi.
Nei giorni scorsi il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha effettuato una ricognizione degli obiettivi sensibili, aggiornando la lista che li elenca. In totale, hanno fatto sapere fonti del Viminale, sono 28mila luoghi e istituzioni monitorati con attenzione, per prevenire eventuali attacchi. Di questi, 205 sono quelli israeliani, in prevalenza sedi diplomatiche ed edifici di culto.
La situazione a Milano
Non sono state diffuse, ovviamente, liste dei luoghi sui quali si stanno concentrando l’attenzione di governo e intelligence, ma è facile stilare una mappa delle aree più “a rischio" (ben sapendo che il ministro Piantedosi, in una sua recente dichiarazione, ha stemperato la tensione, affermando che al momento in Italia non c’è alcun “evidenza immediata” di possibili raid, seppure l’attenzione sia “altissima”).
Milano, con la capitale Roma, è la città più presente all’interno dell’elenco aggiornato dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Sotto osservazione sono in particolare sedi consolari e istituzioni religiose, ma anche luoghi di aggregazione (a partire dalle stazioni), musei e centri economici.
Di certo massima cura è riservata al controllo della sinagoga di via Guastalla e delle strade circostanti, dove si trovano altre strutture importanti come l’università Statale e il policlinico. Lo stesso accade per il cosiddetto quartiere ebraico di Milano, un quadrilatero nella zona di Bande Nere, dove sono aperte alcune attività gestite da esponenti della comunità. È sempre alta la guardia in largo Donegani, dove si trova il consolato degli Stati Uniti, e nelle diverse sedi diplomatiche di Paesi occidentali presenti in città.
Attenzione massima anche ai luoghi di culto, a partire dal Duomo (con la sua piazza, ogni giorno frequentata da migliaia di turisti) e dalla basilica di Sant’Ambrogio, così come sui principali musei, sul teatro alla Scala e nella zona di Piazza Affari.
La soglia d’allarme si è alzata anche nelle principali stazioni ferroviarie – Centrale e Porta Garibaldi in testa – così come sull’aeroporto di Linate. Occhi puntati anche sulla metropolitana.