REDAZIONE MILANO

Obiettori e nazisti nello stesso carcere

A Gaeta però i gerarchi tedeschi potevano godere di un trattamento privilegiato in virtù del loro stato di prigionieri di guerra

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Circa 70 anni fa, i Testimoni di Geova, chiamati anche, Studiosi della Bibbia, classificati con un triangolo viola, venivano deportati nei campi di concentramento. Il motivo per cui loro venivano portati in questi campi è per la loro religione, perché si opponevano alla politica nazista, rifiutavano il servizio militare e, inoltre, l’ideologia nazista, vedeva in loro un complotto con gli ebrei per il controllo economico mondiale. In teoria, una volta entrati nei campi di concentramento, c’era un modo per salvarsi, che consisteva nel firmare un modulo di Abiura ( autocertificazione dove rifiutavano l’ordine religioso ); soltanto il 10% accettò questo modulo e il resto preferì morire per la propria religione. L’articolo 52 della Costituzione Italiana parla della difesa della Patria. Il rifiuto alla leva militare obbligatoria era punito. La prima obiezione risale ai tempi di Cristo.

Nell’Italia Repubblicana, la prima obiezione ci fu nel 1948; un tale Pietro Pinna che, per aver rifiutato il servizio di leva obbligatorio di un anno, fu condannato a dieci mesi di reclusione. Chi si rifiutava veniva portato nelle carceri militari. Le più famose erano Gaeta e Peschiera del Garda. La maggior parte di obiettori erano TDG (Testimoni di Geova) che, per la loro religione, rifiutavano di far parte dell’esercito. Fino al 1972 chiunque si rifiutasse di fare la naia (come era anche chiamato il servizio di leva) veniva, dunque, processato e arrestato.

Nel dicembre 1972 fu approvata una legge che permetteva, come beneficio, di prestare un servizio civile alternativo a quello militare. I Testimoni di Geova continuarono a fare obiezione fin quando anche il servizio civile era sotto il controllo del Ministero della Difesa. Tutti questi problemi terminarono nel 2004 quando la leva militare fu ufficialmente sospesa.

Nel carcere di Gaeta, nel Lazio, nazisti e triangoli viola erano rinchiusi insieme. I triangoli viola, cioè i testimoni di Geova che rifiutavano il servizio di leva obbligatorio, venivano rinchiusi per un anno a scontare la pena; insieme a loro erano rinchiusi due nazisti; Herbert Kappler e Walter Reder, che provocarono 335 e 1830 morti nelle stragi delle Fosse Ardeatine e Marzabotto.

Questi ultimi però ebbero dei trattamenti di favore grazie alla Convenzione di Ginevra, che assicurava ai nazisti, di alto grado, privilegi come televisori, terrazzi, cibo di qualità e colloqui con i propri familiari e amici.

Gli obiettori venivano rinchiusi insieme in camerate e durante la giornata svolgevano le pulizie del carcere e anche nelle stanze private dei nazisti. Avevano poche ore di svago, dopo le pulizie studiavano i testi sacri, una delle loro caratteristiche era appunto lo studio della Bibbia.

In diversi Paesi, ancora oggigiorno, come la Russia; la persecuzione di Stato continua ancora, come in Russia, che non riconosce questo ordine religioso.

Sono chiamati "estremisti", come, nel regime nazista, erano chiamati bibelforscher; vengono maltrattati e arrestati.