Truffe informatiche in forte crescita, alle tante messe in atto si aggiunge quella del quishing, un metodo truffaldino molto potente perché combina il tradizionale attacco di phishing con l’uso dei Qr code utilizzati in molte circostanze come metodo per accedere rapidamente, attraverso link fake, a una serie di informazioni contenute nelle pagine web. A rendere nota l’emergenza è l’esperto Giorgio Perego (nella foto), cassanese e responsabile della sicurezza informatica di una nota società per azioni leader nella compravendita di oro e preziosi: "L’utilizzo massiccio dei Qr code ha creato terreno fertile per i cyber criminali. Dietro un innocuo Qr code può nascondersi facilmente una truffa progettata ad hoc con link che indirizzano a pagine web fake per impossessarsi dei dati sensibili come le credenziali di accesso, informazioni della propria banca o addirittura per l’istallazione dei malware sul dispositivo della vittima".
Non sono rari i casi di persone che si sono imbattute in problemi una volta fotografato il codice Qr code per effettuare il pagamento delle ricariche elettriche dell’auto: "In questi giorni sono stato contattato per correre in aiuto a chi è stato vittima di questa truffa, sempre più in aumento. La creazione di un Qr code fake è molto semplice e non richiede competenze tecniche avanzate. Massima attenzione dunque, se il Qr code si trova in un luogo pubblico e il suo aspetto sembra insolito, ad esempio distorto o non stampato bene, lascia stare evitatelo". L’esperto in sicurezza è solito operare da volontario: considera una missione l’impegno per smascherare le truffe. S.D.