
La protesta al liceo classico Manzoni
Milano - Il "fittissimo e insostenibile calendario di interrogazioni e verifiche" è il motivo per cui alcuni studenti del liceo classico Manzoni di Milano oggi, lunedì 10 maggio, hanno occupato il cortile della scuola. Al suono della campanella, invece di andare in aula, alcuni giovani, guidati dal Collettivo Politico Manzoni, hanno iniziato un assemblea nel cortile dell'istituto di via Orazio per protestare contro le condizioni del rientro in presenza dopo mesi in Dad. Mentre nel cortile proseguivano confronti tra gli studenti, le lezioni continuavano nelle aule. "Al rientro dopo il periodo di Dad al cento per cento, tutti noi ci siamo ritrovati a dover sostenere un fittissimo e insostenibile calendario di interrogazioni e verifiche - scrivono gli studenti del Collettivo -. Pretendiamo che in presenza ci si confronti e si socializzi, non che il tempo venga sprecato a mettere voti".
Il blitz riporta a quattro mesi fa quando, il 12 gennaio scorso i ragazzi del Collettivo politico Manzoni, avevano occupato il cortile di via Orazio 3 per chiedere di poter tornare in presenza. Al centro della protesta di oggi le condizioni del rientro. Gli studenti denunciano che "l'unica prospettiva che ci viene proposta è quella di una scuola utile solo a mettere voti, rimandare, mettere note e bocciare". "Didattica a distanza per bocciarci in presenza" e "Non siamo sfaticati siamo affaticati" si legge sugli striscioni tenuti in mano dai ragazzi. Il programma della giornata prevede due assemblee, un laboratorio, tavoli di lavoro su famiglia, eutanasia, polizia e politically correct, un pranzo sociale e una nuova assemblea.