SIMONA BALLATORE
Cronaca

Occupazione al Parini, il preside Barrella: “Io dormo qui, ma sono deluso. Abbiamo dato libertà ai ragazzi”

Trascorrerà le prossime notti allo storico liceo classico di Milano, tra saggi di filosofia e Bob Dylan. Momenti di tensione, poi l’accordo: "I test Invalsi verranno recuperati. Ragazzi, non perdete tempo"

Occupazione del Parini

Milano – «È la mia quinta occupazione: finché rimarranno qui gli studenti resterò anch’io. Notti incluse". Massimo Nunzio Barrella, preside del liceo classico Parini, risponde dal suo ufficio.

Massimo Nunzio Barrella, preside del liceo Parini
Massimo Nunzio Barrella, preside del liceo Parini

Preside, se lo aspettava?

"Personalmente ci sono rimasto molto male, come tanti docenti, ma per la modalità. Avevo dato loro massima fiducia e disponibilità, avevamo organizzato due giorni di cogestione mercoledì e giovedì scorsi. Sono stati liberi di trattare qualsiasi argomento, hanno invitato personaggi esterni e mi sono ben guardato dall’interferire. Penso di avere agito in modo equilibrato e dando libertà ai ragazzi. Che sono stati bravi e hanno organizzato tanti incontri. Tutto bene fin qui".

Poi cos’è successo?

"Non mi aspettavo il picchetto. A me hanno fatto entrare senza problemi, non sono stato ostacolato. Ma non lasciavano passare alcun docente né il personale. La prima cosa che ho fatto è allertare le forze dell’ordine, carabinieri, polizia, prefettura oltre all’ufficio scolastico, com’è mio dovere fare. All’inizio c’è stato qualche momento di tensione, poi ho trovato subito spazio di trattativa con gli studenti rappresentanti di consiglio, raccomandandomi di fare attenzione a possibili infiltrazioni. Il picchetto però a mio avviso è stato antidemocratico".

Si è affacciato alla finestra con cassa e microfono, dichiarandosi ’prigioniero politico’...

"In quei momenti concitati sono stato anch’io un po’ sopra le righe e provocatorio. Ma perché volevo enfatizzare un messaggio: non hanno scelto una modalità democratica. Tanti non condividevano il pensiero dei compagni e non sono stati fatti entrare. I professori volevano fare lezione e gli è stato impedito. Calpestare il diritto di altri vuol dire comportarsi da fascista. Io sono per la democrazia e la libertà. Quando mi sono dichiarato ’prigioniero politico’ poi non sapevo chi ci fosse dentro la scuola. Detto questo, non ho chiesto interventi per farli sgomberare e non lo farò mai. A meno che non ci siano danni. Al Parini non ci sono mai stati, confido non ce ne sarà bisogno".

Con gli occupanti ha parlato?

"Sto parlando con i rappresentanti di istituto, eletti democraticamente, che stanno facendo da tramite. Non mi sono mai sottratto al dialogo, ma parlerò con la parte istituzionale. Abbiamo trovato un compromesso: è stato fatto entrare almeno il personale tecnico e amministrativo".

E i prof come stanno reagendo?

"Alcuni sono molto delusi perché sono stati chiusi fuori. Poi da qui a quello che è stato detto... ho visto il video del prof con l’ombrello, per carità se avesse evitato sarebbe stato meglio, ma è stato enfatizzato. È stato un gesto stizzito, in un momento di nervosismo, ma nessuno si è fatto male ed è tutto sotto controllo. Parliamo di un docente giovane e in gamba, molto pacifico".

E con i test Invalsi saltati adesso che si fa?

"Voglio rassicurare tutti: troveremo una data alternativa e una suppletiva. Sono contrario alle sanzioni collettive, chi è in quinta deve potere accedere agli esami di Stato. E se tutto va bene come gli altri anni - e come speriamo tutti - non ci sarà bisogno di sanzioni. Ripeto, resterò qui stanotte per tutelare la salute e l’incolumità dei ragazzi che protestano e proteggere le strutture del liceo Parini".

Pensano di restare fino a giovedì per poi partecipare al corteo di venerdì.

"E allora resterò anch’io fino a giovedì. Guarderò chi entra e chi esce, scongiurando atti di vandalismo e senza interferire con i loro programmi: io sto al mio piano e loro al loro. Hanno un servizio di vigilanza, ma l’ultima occupazione si era chiusa in anticipo perché avevo trovato alcuni infiltrati".

Si aspettava un’altra occupazione?

"Non è che non le l’aspettassi, ma non ne vedevo il motivo visto il percorso fatto. Certo non rimango scandalizzato. Qualche presentimento l’ho avuto questa mattina, prima di uscire di casa. Mi sono portato due saggi da leggere, ’Non si sa mai che occupino...’".

Cosa leggerà?

"Comincerò da Fenomenologia della percezione di Maurice Merleau-Ponty. Poi Husserl e Heidegger. Non mi addormenterò, ascolterò della musica, al massimo mi adagerò sulla poltrona ma starò sveglio".

La volta scorsa nei momenti ’duri’ aveva sentito I Placebo e Vasco. E per questa notte?

"Bob Dylan, Depeche Mode e il compositore estone Arvo Pärt".

Cosa vorrebbe dire agli studenti?

"Spero che questa esperienza sia utile ai ragazzi e non sia tempo perso. Lo dico per loro. Sarebbe un peccato altrimenti. Ci sia un approfondimento serio dei temi sui quali vogliono manifestare".