ANDREA GIANNI
Cronaca

Occupazione, sempre più stranieri in Lombardia: ecco che lavoro fanno e in quali città

La carenza di manodopera fa crescere gli immigrati con impiego regolare, anche in ruoli specializzati. In regione 10mila residenti in più: poli attrattivi la Città metropolitana, Bergamo e Brescia

Un cantiere

La difficoltà nel trovare personale, segnalata da imprese lombarde di svariati settori, ha fatto crescere il tasso di occupazione degli stranieri e "forse sta favorendo un timido miglioramento delle condizioni di impiego" dopo la pandemia. Un bacino di manodopera indispensabile per far funzionare la “locomotiva d’Italia“, anche nelle mansioni che richiedono qualifiche e specializzazioni. Cala, nel confronto 2022-2021, il peso dell’agricoltura sull’occupazione di stranieri in Lombardia (-0,3%), dei servizi (-2,9%) e del lavoro domestico (-1,7%).

Un travaso di posti verso l’industria (+3,2%) e verso le costruzioni (+1,1%), con la crescita della quota di occupati stranieri nel lavoro manuale specializzato (+2,2%) rispetto al lavoro manuale non specializzato (-4,2%). Gli stranieri occupati in Lombardia sono oltre 558mila, rappresentano il 12,6% sul totale con una crescita che, però, "è attribuibile soprattutto alla componente maschile dal momento che le occupate straniere sono cresciute in maniera minore". Il tasso di disoccupazione degli stranieri scende al 9%, con un gap ancora significativo rispetto al 4,2% degli italiani.

Sono alcuni degli elementi che emergono dal capitolo lombardo del Dossier statistico immigrazione 2023, il rapporto realizzato da Idos in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil. La Lombardia, e in particolare la Città metropolitana di Milano, si conferma al centro dei flussi migratori verso l’Italia. Al 31 dicembre 2022, secondo i dati Istat, la Lombardia contava 1.165.102 residenti con cittadinanza non italiana, l’11,7% del totale (9.950.742). Circa 10mila in più rispetto al 2021, con una crescita dello 0,8%, senza contare il peso dell’immigrazione irregolare che esula dal monitoraggio. Il 36,8% degli stranieri proviene da Paesi europei: da anni, infatti, la Romania si conferma il Paese maggiormente rappresentato, con 170.871 residenti, mentre l’Africa e l’Asia rappresentano ciascuno circa il 25% del totale dei residenti stranieri.

I permessi di soggiorno rilasciati per la prima volta nel 2022 sono stati 95.757 (pari al 21,3% del totale nazionale). Di questi, il 40,1% è stato rilasciato per motivi di protezione (tra cui 26.997 per protezione temporanea ai profughi ucraini) e solo il 14,5% per motivi di lavoro, tra cui 11.163 ancora legati alla regolarizzazione 2020. Dati che, secondo il presidente dell’Anolf-Cisl Milano Maurizio Bove, dimostrano che "in Italia non si riesce ad entrare legalmente con un contratto, ma ci si regolarizza soltanto a seguito di una delle periodiche sanatorie che comunque non scalfiscono fenomeni ormai cronici quali lavoro nero, sommerso e caporalato". La Città metropolitana di Milano si conferma la provincia dove si concentra maggiormente la presenza dei residenti stranieri: il 40,2% del totale. Brescia e Bergamo, con il 13,2% e il 10,2%, sono altri due "poli rilevanti di attrazione". Il numero di stranieri regolarmente soggiornanti in Lombardia resta sostanzialmente stabile da 12 anni, indice di "una realtà strutturale" e consolidata.

«C’è una distanza tra la rappresentazione pubblica e i dati reali – spiega Maurizio Ambrosini, docente di Sociologia dei processi migratori alla Statale –. La maggior parte degli stranieri sono di sesso femminile, provengono dall’Europa e da Paesi di tradizione culturale cristiana". Gli alunni stranieri iscritti alle scuole lombarde (anno scolastico 2021/22) sono 222.364, il 16,3% del totale. Dieci anni fa erano il 13,2%. E il calo delle nascite, anche fra le famiglie straniere, si riflette nella diminuzione degli iscritti nella scuola dell’infanzia e nella primaria rispetto al 2019/20. Alle superiori, oltre il 72% degli alunni stranieri è iscritto a istituti tecnici e professionali. Solo il 27,7% frequenta i licei. Resta quindi una "endemica difficoltà da parte degli alunni di cittadinanza straniera a raggiungere gli stessi livelli di successo scolastico cui arrivano gli alunni italiani".

Nel dossier viene citata anche la presenza dei minori non accompagnati che "si sta proponendo in modo dirompente" in particolare nella Città metropolitana di Milano. "È un fenomeno che il Governo rifiuta ancora di gestire, offrendo soluzioni che si limitano alla propaganda – sottolinea l’assessore al Welfare del Comune, Lamberto Bertolè – come quella dell’accertamento della presunta falsa minore età. I risultati a Milano, 17 casi di falsa dichiarazione su 1300, ci permettono di dire che davvero non è questo il problema".