Tra 2019 e 2021, in Italia sono stati rilevati 513 episodi di antisemitismo nei confronti di ebrei o enti ebraici, con una diminuzione dei casi nel mondo reale e un incremento sensibile sul web. Nel mirino degli hater è finita in particolare la senatrice a vita Liliana Segre, che sin dalla sua nomina a Palazzo Madama nel 2018 è diventata bersaglio degli odiatori da tastiera e che in epoca pandemia è stata contestata anche per il suo ruolo di testimonial di Regione Lombardia nella campagna di vaccinazione contro il Covid 19. Prova ne è la recente indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo, che, proprio a seguito di tre denunce presentate in via Moscova dalla novantaduenne, ha portato a individuare e segnalare alla Procura venti persone (tra cui chef Rubio) per diffamazione a mezzo telematico con l’aggravante delle motivazioni religiose, etniche o razziali.
Il nuovo rapporto dell’Osservatorio antisemitismo della Fondazione Cdec (Centro di documentazione ebraica contemporanea) conferma che nel triennio 2019-2021 il fenomeno dell’antisemitismo è cresciuto, soprattutto on line. E un ruolo importante, dal 2020 in avanti, è stato giocato proprio dalla pandemia: "I vecchi miti antiebraici – si legge nel report – sono stati modernizzati e adattati al Covid 19: l’accusa di avvelenamento, diffusa contro gli ebrei nel Medioevo è stata riesumata e, assieme al mito della tendenza ebraica ai complotti motivati dalla volontà di dominio, ed è stata il nutrimento di diverse teorie dietrologiche e di notizie false condivise on line e off line".