di Laura Lana
Residenti costretti a tenere le finestre chiuse a causa degli odori molesti. Succede a Cascina Gatti, in particolare alla zona più vicina alla nuova biopiattaforma e al depuratore. Una situazione che va avanti da mesi, da fine aprile, vale a dire quando è iniziato il trattamento della “forsu”, la frazione umida dei rifiuti conferita nell’impianto.
Nell’ultimo tavolo anche l’associazione Sottocorno ha chiesto spiegazioni e Cap ha annunciato l’istituzione di un presidio di pronto intervento per poter rispondere subito a eventuali guasti o anomalie delle strutture di via Manin. "Abbiamo ricordato che questo problema è stato completamente sottovalutato sia dal Comune di Sesto che da Cap, che invece pensavano di trovarsi ben altre esposizioni, perché gli odori registrati vanno ben oltre la normale sostenibilità", spiega la onlus.
Miasmi estesi, che hanno superato anche il chilometro di distanza in base ai venti del momento, con un’intensità "mai registrata prima, che ha portato una parte della popolazione di Cascina Gatti a vivere con le finestre chiuse a causa degli odori molesti", ma anche con una durata di ore o notti intere. Alla onlus e agli altri componenti del Rab, il comitato di controllo e condivisione del progetto della biopiattaforma, è stato spiegato che si è verificata "una serie di guasti elettrici dei sistemi di trattamento aria sulla linea forsu del nuovo centro, che sono stati poi riattivati. Cap ci ha ribadito che si tratta di situazioni che si stabilizzeranno sicuramente nei prossimi giorni, mano a mano che l’impianto entrerà a regime. Ha spiegato inoltre che a titolo precauzionale ha definito un presidio di pronto intervento in modo da poter intervenire in tempo reale e riattivare i presidi in caso di guasti".
Il discorso sul depuratore, invece è più complesso: da sempre avrebbe generato problemi odorigeni anche se di più lieve entità.