"Noi viviamo insieme in questa casa dallo scorso dicembre. Come ci troviamo? Benissimo". Davide Tortorici, di 37 anni, e Marinella De Feudis, di 38, risiedono nel villaggio “Abitiamo il futuro“, in una casetta indipendente ma anche vicina ad altre, quanto basta per mantenere ciascuno la propria autonomia e nello stesso tempo sapere che c’è sempre una porta amica alla quale bussare in caso di necessità. "Noi abbiamo delle invalidità – comincia Davide – ma riusciamo a fare tutto da soli. Ci piace condividere la quotidianità con chi ha più bisogno di noi".
È capitato che qualche altro abitante vi chiedesse aiuto?
"Sì – risponde il giovane –: delle persone anziane che si prendono cura dei loro figli disabili. Piccole faccende che però li alleggeriscono, come per esempio buttare la spazzatura o recuperare delle chiavi. Noi aiutiamo sempre e sappiamo di poter contare sugli altri".
Qual è il vostro lavoro?
"Io sono in cerca di lavoro, torno adesso da un colloquio – continua Marinella – per un impiego in un ufficio. Mi fa piacere aver trovato qualcuno ad accogliermi in cortile, al mio rientro: non è scontato in una città come Milano. Davide invece lavora come operatore alla Casa della Carità".
È la vostra prima convivenza?
"No, viviamo insieme da due anni – dice Davide –. Ma questo posto è molto meglio del primo perché è un’oasi di pace, è molto tranquilla ma nello stesso tempo piena di vita, in cui è possibile conoscere altre persone e fare attività insieme. E poi questa casa è proprio come la desideravamo, con spazi adatti per noi e la nostra cagnolina".
I vostri familiari e amici vengono a trovarvi spesso?
"Sì, anche se sanno che qui – conclude Marinella – non siamo mai soli pur essendo autonomi. È questo il valore del progetto, che apprezziamo molto".
M.V.
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