ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Milano, viaggio fra le biciclette Ofo fuoriuso

Fiab: "Lo avevamo previsto"

Scaraventate a terra senza lucchetto

Milano, 31 marzo 2019 - L’«onda gialla» che voleva colorare la città con le sue 4mila bici a noleggio, libere di essere parcheggiate dove si vuole, non solo è finita prima del previsto ma è diventato un problema di decoro urbano. Risale a qualche giorno fa la decisione del Comune di Milano di revocare ad Ofo «l’autorizzazione a svolgere l’attività di bike sharing a flusso libero», con la richiesta di togliere i mezzi dalla circolazione «entro 10 giorni». La speranza è che la piattaforma cinese accusata ora di varie inadempienze (dal mancato pagamento del canone pattuito ai difetti della flotta) dimostri un’efficienza per cui finora non ha brillato. Al momento infatti non solo i fondali dei Navigli, come denuncia da tempo il suo "Angelo" Simone Lunghi, ma anche strade e marciapiedi di semi-centro o periferia sono invasi da bici acciaccate che nessuno si prende la briga di recuperare. Ieri mattina, in due vie e due piazze tra Corvetto e San Siro, abbiamo contato sette Ofo. Quattro in via Fabio Massimo: a fianco a una che pare in buone condizioni, troviamo tre bici prese di mira dai ladri.

A tutte e tre è stato illegalmente tolto il lucchetto intelligente, dotato di Gps, che dovrebbe bloccare la ruota posteriore, una volta terminato il noleggio a pagamento. Questo trucchetto consente a chiunque di viaggiare gratis e senza app. In piazzale Rosa, c’è la «gialla» messa peggio di tutte: abbandonata di fianco a un contenitore dell’Amsa, con le ruote sbilenche, la catena fuoriuscita dalla sede, il cambio fuori uso. Qualcuno per sfregio le ha gettato addosso un sacco di immondizia. E anche a San Siro non mancano le ombre. In piazza Axum, giace una Ofo priva del cavalletto. Un danno al cerchione anteriore rende impossibile noleggiare un’altra «gialla» parcheggiata in via Paravia tra masserizie maleodoranti.

Quasi una Cassandra inascoltata. Guia Biscaro, presidente Fiab Milano Ciclobby onlus, aveva espresso perplessità su Ofo, l’operatore cinese che ha portato in città le biciclette gialle a flusso libero, dopo che era stato lanciato il servizio nel settembre 2017. «Perplessa perché erano evidenti i limiti di quell’operazione sin dall’inizio. Si vedeva ad occhio nudo che le biciclette gialle fossero di bassa qualità e facilmente vandalizzabili. Le sue componenti possono essere asportate senza alcuna fatica. Avevamo pure contestato la prima fase di sperimentazione gratuita, con una promozione accessibile anche ai minori. Già allora avevo detto che così c’era il rischio che le bici venissero concepite alla stregua di un giocattolo «usa-e-getta»».

Una profezia, la sua, che si è avverata. Sono tante le «gialle» vandalizzate o rubate, soprattutto in periferia. Di chi è la colpa di quanto è successo?

«Sicuramente del proprietario di queste bici. Ofo è un operatore che a mio giudizio si è limitato a lanciare il servizio sul mercato ma poi non è stato in grado di governare il processo, sia in fase di manutenzione che di recupero delle biciclette».

Il tramonto di Ofo non deve forse indurre a mettere in discussione il «free float», il meccanismo che prevede che chi fa uso della bici possa lasciarla dove vuole?

«Direi di no. Mobike sta dimostrando che non è il flusso libero il problema. L’azienda ha degli operatori che si occupano del recupero dei mezzi e della loro sistemazione ordinata lungo alcune zone pedonali della città. Abbiamo anche notato che le loro biciclette sono più resistenti e difficilmente vandalizzabili».

Qual è la posizione di Fiab Milano Ciclobby nei confronti del bike sharing?

«Ovviamente siamo favorevoli al fatto che ci siano più ciclisti a Milano e a maggiore mobilità attiva. Peraltro BikeMi (il servizio di biciclette condivise gestito da Clear Channel che richiede di portare il mezzo in una stazione ndr) e Mobike, con il suo flusso libero, si integrano perfettamente fra loro perché quest’ultimo riesce a coprire le zone in cui BikeMi non è ancora riuscito ad arrivare. Per inciso io li ho provati ad usare entrambi».

Vi risulta che i ciclisti a Milano siano in aumento?

«Il 20 settembre 2017 Fiab Milano Ciclobby ha effettuato il 16° Censimento Annuale dei ciclisti urbani. Il monitoraggio, realizzato in 12 ore in quattro punti della città (via Beltrami/piazza Cairoli, corso Magenta, Porta Romana, Venezia/Senato)  segnala una tendenza alla stabilità o leggerissima flessione con circa 11.607 passaggi da e per il centro, all’interno della Cerchia dei Navigli. L’anno precedente, nel 2016, erano stati circa 11.787  i passaggi, la flessione è stata solo dell’1%. Già nel 2017 era emerso che il mondo delle bici condivise fosse in grande fermento, i passaggi sono passati da 1.876 a 2.055 con un incremento del 9% in un solo anno.  La postazione di Porta Venezia registra un particolare incremento della frazione del bike sharing di circa il 14%, da 581 a 666 passaggi».