MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Olimpiadi, Abodi in pole: "È gradito ai soci"

Malagò fa un passo avanti sul manager per la Fondazione 2026: "Ci aspettiamo la nomina dal nuovo Governo in tempi brevissimi"

di Massimiliano Mingoia

"Se Andrea Abodi è il nome giusto come nuovo amministratore delegato della Fondazione olimpica? Abodi è una persona che ha dimostrato sicuramente di essere particolarmente gradita ai soci". Il presidente della Fondazione per i Giochi invernali Milano-Cortina del 2026 e del Coni, Giovanni Malagò, fa un passo avanti e svela che l’attuale numero uno dell’Istituto per il Credito Sportivo è il manager in pole position per il ruolo di ad lasciato vacante da Vincenzo Novari. Su Abodi, 62 anni, romano, manager di lungo corso, già presidente della Lega Nazionale Professionisti Serie B, nome già emerso nel toto-candidato sindaco del centrodestra per le ultime Comunali capitoline, c’è il gradimento della presidente del Consiglio “in pectore’’ Giorgia Meloni e dei soci della Fondazione olimpica, in primis i Comuni di Milano e Cortina e le Regioni Lombardia e Veneto.

Malagò – che ieri mattina era al 47° piano della sede a Cinque Cerchi del grattacielo Allianz a CityLife alla presentazione della terza edizione del Festival della cultura paralimpica che si svolgerà da oggi a venerdì alla Fabbrica del Vapore – racconta che è già in corso un dialogo con i potenziali esponenti del prossimo Governo Meloni sulla governance olimpica: "Nei limiti di quelle che sono le regole del gioco, visto che per ora parliamo di un Governo “in pectore’’, l’interlocuzione per individuare l’ad c’è stata. Una volta insediato il Governo ci aspettiamo una nomina in tempi brevissimi. Tutti sanno quanto sia importante ed urgente, il Cio in primis sollecita moltissimo perché è evidente che è una situazione atipica".

Il presidente del Coni non nasconde che serve un cambio di marcia sulla realizzazione delle infrastrutture legate alle Olimpiadi 2026: "Ritardi preoccupanti? Ieri pomeriggio (lunedì, ndr) sono stato a lavorare qui in Fondazione con Francesco Romussi, che dopo l’ad è la figura operativa più importante. Abbiamo guardato l’elenco di tutte le opere e i relativi cronoprogrammi. Non mi sembra ci siano nuovi elementi negativi, ma neanche elementi particolarmente positivi rispetto allo stato dell’arte. Una volta insediato il Governo e nominato l’ad, sarà indispensabile andare a una velocità diversa. Non possiamo, nella tipica tradizione italiana, arrivare poco prima dell’evento, perché abbiamo le federazioni internazionali che ci pressano".

Il governatore lombardo Attilio Fontana aggiunge che "dobbiamo cercare di abbreviare i tempi, si tratta di opere pubbliche che rischiano di concludersi proprio a ridosso dei Giochi. Se riuscissimo ad anticipare di qualche mese, sarebbe meglio". L’assessore milanese allo Sport Martina Riva, intanto, premette che "aspettiamo il nome del nuovo manager con ansia perché c’è ancora molto da fare per le Olimpiadi del 2026" e poi parla del progetto del nuovo Palasharp: "I lavori per la Milano Hockey Arena dovrebbero partire nel giro di qualche mese. Per uno dei due ricorsi al Tar, quello dell’Istituto Suore della Riparazione, nell’udienza della scorsa settimana c’è stato un rinvio a febbraio per l’ammissibilità delle prove. Ma tutto procede come da programma e si può andare avanti".

Una domanda sportiva, intanto, viene posta a Malagò: Paralimpiadi e Olimpiadi potranno mai essere realizzate insieme e non separatamente? "A parole sì, nei fatti è complicato, perché ci sono tutta una serie di dinamiche tecniche oggettive nelle venue di gara difficili da modificare in tempi stretti. Magari piano piano ci si può arrivare. Sarebbe un sogno se ciò avvenisse".