MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Olimpiadi Milano-Cortina, un affare in pareggio

Studio della Sapienza: «I benefici economici compensano i costi». Pressing sul Governo

Milano pensa alle Olimpiadi

Milano, 22 marzo 2019 - I benefici economici pareggiano i costi, le Olimpiadi invernali del 2026 potrebbero essere un affare per l’Italia se Milano-Cortina riuscirebbero a spuntarla su Stoccolma-Are (la decisione del Cio è attesa per il prossimo 24 giugno a Losanna). Uno studio commissionato dalla presidenza del Consiglio dei ministri alla facoltà di Economia dell’Università Sapienza dimostra che le uscite dell’amministrazione centrale dello Stato per finanziare i Giochi del 2026 sarebbero compensate dagli introiti diretti e indiretti connessi alle attività sviluppate attorno all’evento dal 2020 al 2028. Lo studio, in particolare, evidenzia che «i Giochi invernali contribuiranno positivamente alla crescita dell’economia: gli incrementi del Pil tra il 2020 e il 2028 vanno da 93 a 81 milioni di euro annui.

La crescita cumulata del prodotto raggiunge un massimo di circa 2,3 miliardi nel 2028». Non è finita. Tra il 2020 e il 2028 lo studio stima «variazioni positive sostanziali dell’occupazione: il picco massimo si registra alla fine del 2026 con un aumento di oltre 8.500 unità di lavoro equivalenti a tempo pieno». E l’aumento cumulato delle entrate fiscali prodotto dall’evento «dovrebbe essere pari a circa 600 milioni di euro», mentre «gli investimenti previsti sono pari a circa 346 milioni e si riferiscono alla realizzazione dei villaggi olimpici e dei media center, nonché agli interventi specifici su impianti sportivi esistenti e alla realizzazione di nuovi impianti. I costi di gestione previsti per la realizzazione dell’evento sono pari a 1.170 milioni (il costo per le Olimpiadi a Torino nel 2006 era stato di 1.229 milioni)».

Lo studio è stato illustrato ieri pomeriggio a Palazzo Chigi, a Roma, alla presenza, tra gli altri, del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti, del presidente del Coni Giovanni Malagò, del governatore lombardo Attilio Fontana e dell’assessore milanese allo Sport Roberta Guaineri e finirà sulla scrivania del premier Giuseppe Conte. Sì, perché i leghisti, Salvini e Giorgetti in primis, vogliono convincere il fronte grillino al Governo a finanziare le Olimpiadi, visto che per ora le garanzie economiche al Cio sono fornite dalle Regioni Lombardia e Veneto. L’olimpionica Sofia Goggia, infine, da Milano fa sapere che sogna di chiudere la carriera vincendo una medaglia nelle Olimpiadi di casa del 2026.