GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Olimpiadi Invernali 2026: il Cio boccia la pista di bob torinese. E i Giochi parlano sempre meno italiano

Il Comitato Internazionale esclude la soluzione di Cesana perché mancano prospettive di riuso futuro e bisogna orientarsi su impianti esistenti e operativi. Sankt Moritz in pole

Sempre più probabile che le gare di bob dei Giochi Invernali si disputino in Svizzera

Milano – Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) boccia la possibilità di una ristrutturazione della pista da bob di Cesana Torinese in vista dei Giochi Invernali di Milano-Cortina 2026. "In linea con le raccomandazioni dell’Agenda Olimpica 2020, il CIO è stato molto chiaro negli ultimi anni sul fatto che nessuna sede permanente dovrebbe essere costruita se non esiste un piano di legacy chiaro e fattibile – si legge in una nota del massimo organismo sportivo mondiale –. Questa posizione è stata confermata più volte nel corso delle discussioni relative allo Sliding Center di Cortina e vale anche per Cesana, per la quale la mancanza di opportunità legate al passato ha già portato all’abbandono della pista realizzata per i Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 dopo soli 6 anni. Il CIO ha inoltre già chiarito che ritiene sufficiente il numero di impianti di bob, slittino e skeleton".

Non è finita. "Inoltre, come affermato durante la sessione del CIO a Mumbai, devono essere prese in considerazione solo le piste esistenti e già operative a causa dei tempi molto stretti rimanenti prima dei Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026", si sottolinea nel comunicato. Sembra dunque probabile che le gare di bob delle Olimpiadi Invernali del 2026 si disputeranno a Sankt Moritz, in Svizzera, una pista logisticamente ottimale, considerata la distanza ravvicinata dalle sedi di gara dei Giochi.

"La posizione del CIO – replica Fabrizio Ricca, assessore allo Sport della Regione Piemonte – a mio parere è sbagliata. L’impianto del bob di Cesana avrebbe davanti a sé un futuro certo se si decidesse di utilizzarlo per le Olimpiadi. Lo abbiamo spiegato con un dossier dettagliato, lo diciamo da mesi. L’opzione piemontese è la sola che garantirebbe l’integrità di Giochi che nascono per essere italiani e invece, optando per impianti esteri, snaturerebbero la loro stessa natura".

Di segno opposto le dichiarazioni di Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera: "Il Comitato Olimpico aveva già espresso i suoi orientamenti tre anni fa. Ora si è dovuto ripetere facendoci incassare l’ennesima brutta figura. I criteri dell’agenda Olimpica 2020 per realizzare Giochi sostenibili escludono sprechi e opere di impatto sull’ambiente. Le autorità italiane coinvolte in questa vicenda, da Malagò a Zaia, da Abodi a Salvini, smettano questo indecente balletto di ipotesi e ascoltino il CIO".

Sempre ieri, a proposito dell’evento del 2026, è stato presentato il programma l’"Italia dei Giochi", ideata dalla Fondazione Milano Cortina 2026 in collaborazione con il Coni ed il Cip (Comitato Italiano Paralimpico), per consentire a Regioni, Province, Comuni, associazioni e organizzazioni sportive di tutta Italia di promuovere i propri eventi a livello locale nel percorso di avvicinamento a Milano Cortina 2026. Un’iniziativa che a partire da gennaio 2024 consentirà di iscriversi e far confluire le proprie attività sportive, di qualsiasi disciplina, nel programma del Comitato Organizzatore. "Una celebrazione dei Giochi all’insegna dei valori dello sport e della pratica sportiva che darà vita ad un calendario diffuso di attività" si legge nella nota diramata ieri.