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I cannoni per la neve artificiale consumo ingenti quantità d'acqua. A destra, il giornalista Duccio Facchini
Milano – “Non bisogna parlare male delle Olimpiadi”. È questa, in estrema sintesi, per cui il Politecnico di Milano ha annullato l’incontro che il direttore di Altraeconomia Duccio Facchini avrebbe dovuto tenere il 24 marzo sul tema del consumo di acqua legato derivanti dall’innevamento artificiale durante i Giochi Olimpici Milano-Cortina 2026. “Una cosa così non mi era mai capitata”, ha spiegato il giornalista d’inchiesta in un’intervista a L’Altramontagna.
L’intervento, che aveva il titolo “I consumi d'acqua delle Olimpiadi invernali”, avrebbe dovuto avere luogo in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, ma il Politecnico ha fatto sapere ai promotori del convegno – il Comitato milanese acqua pubblica – che “quell’argomento” era da “eliminare” per non affrontare temi “polemici” legati ai Giochi. Eppure, spiega Facchini, l’intero discorso era basato sui “dati che sono stati resi pubblici sul Rapporto ambientale presentato dalla stessa Fondazione Milano-Cortina”.
“Avremmo portato – aggiunge – al pubblico analisi e riflessioni, non invettive contro le Olimpiadi. Ciò che è successo è una caduta di stile da parte del Politecnico”. Il Comitato milanese acqua pubblica, alla richiesta di eliminare quell’intervento, ha parlato di “condizioni inaccettabili: siamo pronti a qualunque confronto ma non siamo disponibili a subire censure”.
Ma come ha comunicato la decisione l’ateneo? La persona con cui Facchini a parlato – afferma nell’intervista – “ha iniziato un balletto dicendo: ‘Non è che siamo noi che vi censuriamo, ma noi abbiamo un taglio scientifico e divulgativo’. Quindi è subentrato lo snobismo del Politecnico: loro fanno cose scientifiche e divulgative, gli altri sono ideologici e pensano solo a parlar male”.
Alla domanda se ha mai vissuto un’esperienza simile, il giornalista ha risposto che “una cosa così non mi era mai capitata. Rimane una squallida e pasticciata vicenda, abbastanza inedita, anche perché all'interno dello stesso ateneo siamo andati a parlare ad esempio di forniture militari di armamenti ad Israele dopo il 7 ottobre, con il ruolo di società pubbliche come Leonardo che con Politecnico fa affari. Osservando tutto questo da Milano, mi rendo conto che in questo microcosmo, tra Expo 2015, Olimpiadi invernali, inchieste sull’urbanistica, oggi c’è parecchio nervosismo intorno al dibattito pubblico, anche a partire dalle inchieste in corso su alcune vicende”.