REDAZIONE MILANO

"Oltre 117 morti al Golgi, indagate"

Il sindacato Usb denuncia: operatrici esterne dovevano pagarsi le mascherine Positivo l’82% dei tamponi

Reparto dedicato ai pazienti positivi al coronavirus in una Rsa

Numero di tamponi per pazienti e operatori "inadeguato", l’assenza di "una strategia di isolamento dei casi di ospiti positivi" che "risultano dislocati in diversi reparti in tutti gli istituti", operatori di ditte esterne lasciati senza protezioni. L’82% dei pazienti sottoposti a tampone risultato positivo al coronavirus, oltre a un "indubbio aumento del numero di decessi" rispetto ai mesi pre-emergenza: 23 a Vimodrone dal 16 marzo al 7 aprile, 18 ad Abbiategrasso dal 14 marzo al 9 aprile, 76 a Milano dal 12 marzo al 9 aprile, senza considerare gli anziani morti dopo il trasporto in ospedale. Punti al centro di un esposto che il sindacato di base Usb ha presentato alla Procura di Milano, chiedendo di mettere sotto la lente l’Azienda Servizi alla Persona (Asp) Golgi Redaelli - che gestisce la Rsa milanese in via Bartolomeo D’Alviano e le strutture di Vimodrone e Abbiategrasso - nell’ambito degli accertamenti in corso su diverse residenze.

A Milano si è registrato anche il decesso di una operatrice, Rosaria Di Fabio, e di una ausiliaria, Maria Greta Moustache, impiegata dalla società esterna Consorzio Blu, alla quale sono appaltati servizi di assistenza. E proprio sulle società esterne si concentra un ampio capitolo dell’esposto firmato dal delegato sindacale Usb Pietro Cusimano. "Dai report aziendali si evince chiaramente come non si sia in grado di conoscere quanti degli operatori riferibili a queste ditte sono in malattia – si legge nell’esposto – né quanti risultino positivi. Una condizione che innalza il rischio per l’intera comunità. Inoltre alcuni operatori di queste ditte ci riferiscono la carenza di dispositivi di protezione individuali". Nel caso della Colser, che si occupa di pulizie e sanificazioni, alcuni dipendenti "indossavano la stessa mascherina da diverse settimane e “la lavavano regolarmente“". Dispositivi poi forniti dalla stessa Asp. I dipendenti di Consorzio Blu, invece, secondo la denuncia del sindacato in alcuni casi hanno dovuto acquistare a loro spese mascherine e camici. Una serie di "elementi di fragilità" che costituiscono "un problema per la tutela di personale e degenti".

Andrea Gianni