ANNA GIORGI
Cronaca

Ucciso a coltellate in auto, la cartomante: "Era furioso per i soldi, mi voleva lasciare"

Lucia Finetti davanti al gip racconta di essersi solo difesa sottraendo il coltello dalle mani del marito che ha ucciso

La cartomante Lucia Finetti

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«Non ricordo nulla, ero sotto choc. Non ho fatto nulla, ma se l’ho fatto è stato per legittima difesa perché lui era furioso per questioni di soldi". Ha provato a difendersi così, prima rendendo dichiarazioni spontanee, poi rispondendo alle domande della gip Sara Cipolla, Lucia Finetti, la donna che sabato pomeriggio ha ucciso con otto coltellate, due fatali alla gola, il marito, Roberto Iannello, 55 anni, dopo una lite in auto nella zona di Baggio.

Ha raccontato anche che era stato il marito a portare con sé il coltello, che si stavano separando e che si erano incontrati per "l’ultima lezione di guida". Lei infatti, anche se aveva preso la patente, non guidava più da tempo, e lui la stava aiutando a riacquistare dimestichezza con la macchina. Quel giorno la vittima le avrebbe detto che era l’ultima volta che le dava lezioni. Nelle prossime ore la decisione del giudice sulla richiesta di convalida dell’arresto e sulla misura cautelare, che pare scontata. L’accusa è omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e commesso ai danni del coniuge. Fatale è stato, come avviene per i femminicidi, l’ultimo appuntamento, quello del chiarimento. Il tentativo di convincere lui a non interrompere quella relazione che durava da una vita. Lei avrebbe vissuto sola con la madre anziana e disabile e lui chissà. Insopportabile per la 50enne che girava con una margherita fra i capelli, stravagante, dicono tutti, ma un tipo tranquillo e gentile. Sarebbe stato proprio il rifiuto di Iannello di rivedere la donna a far scattare la follia. Lei gelosissima, con la passione dei tarocchi, lui dal carattere scostante e facile all’ira, un tradimento consumato nel passato che aveva definitivamente incrinato i rapporti fra i due cinquantenni.

Lui girava a bordo di una vecchissima Marbella, la stessa in cui si è consumato l’omicidio. Un’auto a cui teneve tantissimo, al punto da riempirla di catenacci e antifurti. La discussione sarebbe nata proprio dalla necessità della donna di poteree avere l’auto dopo la separazione. Nessuno avrebbe immaginato però che i rancori, per denaro, per una storia finita da tempo, potessero far maturare un omicidio. Una coppia come tante, forse un po’ eccentrica, racconta chi li conosceva nel quartiere di Baggio. Lui cassiere al supermercato, lei casalinga con qualche lavoretto che le consentiva di avere qualche soldo a disposizione. Da qualche anno la Finetti teneva dei corsi sulla magia, la lettura delle carte per l’Università delle tre età.

Un corso molto seguito, aveva già dato la disponibilità anche per il prossimo anno, dicono gli organizzatori. La donna e il marito avrebbero iniziato a litigare in macchina all’angolo tra via Amantea e via Quinto Romano, davanti a diversi testimoni. Alcuni avrebbero riferito di aver sentito più volte suonare il clacson dell’utilitaria, durante le fasi più concitate della lite. Poi lui che esce dall’auto barcollando con le mani al collo e stramazza a terra in una pozza rossarstra e lei che tenta di fuggire. Come se esistesse una via di fuga da un omicidio così orrendo.