E' detenuto nel carcere di Milano San Vittore l'albanese di 22 anni, pregiudicato, accusato di aver sparato e ucciso Abderrahimi Elkharmoudi, 45enne marocchino, domenica sera a Cornaredo.

Il presunto omicida era scappato in Francia dove è rimasto nascosto per un paio di giorni. È stata la sua compagna a convincerlo a tornare e costituirsi. L'albanese è stato interrogato dal pm Pasquale Adesso e dagli investigatori ma si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Al termine è stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della stazione di Cornaredo con i colleghi della Sezione Operativa del Nor di Corsico coordinati dalla Procura di Milano, l'albanese ha freddato il 45enne per vendicarsi nei confronti della sua compagna con la quale, poco prima, nel bar Agorà di piazza Libertà aveva litigato.
La lite ripresa dalle telecamere di sorveglianza del bar ha consentito agli inquirenti di identificare in poche ore l'omicida. Quella sera, intorno alle 23, nel bar erano rimasti pochi clienti. Tra loro la donna italiana, compagna dell'albanese, che ha iniziato a discutere con il marocchino. Lui era ubriaco, arrabbiato, sbraitava e si avvicinava continuamente a lei con toni minacciosi. Quando sembrava che il diverbio fosse finito è uscito, ma poi è rientrato di nuovo, ha dato un calcio al cestino dei rifiuti e una piccola spinta alla donna che intimorita ha cercato di allontanarsi.
Il suo compagno che era all'esterno del bar è entrato e ha preso le sue difese. Poi sono usciti tutti. Il 22enne si sarebbe allontanato e dopo pochi minuti è tornato armato di una pistola di piccolo calibro e sparato due volte colpendo Elkharmoundi al petto e all'addome.
La vittima è riuscita ad alzarsi e raggiungere la propria auto parcheggiata poco distante. Una volta alla guida il 45enne ha fatto solo poche centinaia di metri, poi ha perso i sensi. Sono stati i residenti a chiamare il 112 raccontando di aver sentito dei colpi di pistola. I carabinieri hanno controllato le vie del centro cittadino e hanno notato un auto ferma in mezzo alla carreggiata alla rotonda tra via Varese e via della Repubblica.
A bordo c'era il marocchino incosciente e con il capo riverso sul volante, in mano aveva il coltello serramanico che portava sempre con sé e che probabilmente domenica sera ha usato per difendersi. L'uomo, nonostante i tentativi di rianimazione, era poi deceduto all'ospedale San Carlo. I militari hanno subito collegato gli spari sentiti dai residenti della piazza con il marocchino. La raccolta delle testimonianze e le analisi delle immagini delle telecamere fanno cadere i sospetti degli inquirenti sull'albanese che nel frattempo però era scappato in Francia. Rintracciato e fermato, ora si trova in carcere a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.