BARBARA CALDEROLA e NICOLA PALMA
Cronaca

Omicidio di Sofia Castelli, intimidazioni all’avvocatessa del killer Zakaria Atqaoui

Interrogatorio di cinque ore davanti al gip, oggi la convalida del fermo. La Camera penale di Monza: "Diritto di difesa inviolabile".

Sofia Castelli e Zakaria Atqaoui

Milano – Cinque ore di interrogatorio davanti al gip Elena Sechi per confermare la confessione già resa ai carabinieri e alla pm Emma Gambardella subito dopo l’assassinio dell’ex fidanzata Sofia Castelli, uccisa con diverse coltellate alla gola.

Stando a quanto emerso, il ventitreenne Zakaria Atqaoui, fermato con l’accusa di omicidio aggravato dalla premeditazione, ha di fatto riconfermato quanto già detto quattro giorni fa, ripercorrendo tutto quello che avrebbe fatto da venerdì mattina, quando, con la scusa di portare un dolce alla ventenne, ha rubato un mazzo di chiavi dall’appartamento del quarto piano di corso Roma 100 a Cologno Monzese, a sabato notte, quando si è appostato all’interno dell’abitazione e al mattino ha aggredito nel sonno la studentessa di Sociologia, appena rientrata da una serata in discoteca con un’amica, per poi scendere in strada e consegnarsi a due vigili di pattuglia.

Atqaoui si è mostrato collaborativo e lucido, sì provato ma comunque disposto a ricostruire tutto quello che è successo in quelle ore drammatiche: il suo racconto non ha evidenziato contraddizioni rispetto a quanto dichiarato in precedenza, anche se le indagini dei militari della Compagnia di Sesto San Giovanni sono ancora in corso per trovare riscontri alla sua versione. Attesa per oggi la convalida del provvedimento.

"Vogliamo sapere quanto accaduto negli ultimi attimi di vita di Sofia", la richiesta dei genitori Diego e Patrizia tramite il legale Giuseppe Policastro, che ha chiesto "rispetto per il dolore della famiglia" e spiegato di essere in attesa degli esiti dell’autopsia e degli accertamenti in casa e sul telefonino "per poter avere un quadro completo di quanto accaduto e confrontarlo con le dichiarazioni rese da lui".

Intanto, la Camera penale di Monza si è schierata al fianco dell’avvocatessa Marie Louise Mozzarini, difensore di Atqaoui, vittima di "intimidazioni e indebite pressioni" e destinataria "di singolari richieste da parte di privati cittadini che la invitano a non assicurare al proprio assistito quelle garanzie processuali che spettano, per legge, a ciascun indagato" o a "non accettare l’incarico, ignorando come la difesa di ufficio non preveda, ovviamente, tale possibilità". Da qui il messaggio agli "indesiderati commentatori": il diritto di difesa è inviolabile.

Per Sofia oggi sarà lutto cittadino a Cologno, come disposto dal sindaco Stefano Zanelli. La comunità si ritroverà alle 20.45 davanti a Villa Casati, punto di partenza della fiaccolata organizzata in suo onore e per mostrare affetto alla sua famiglia. Il culmine sarà la lettura di ricordi e messaggi. Intanto aumentano i mazzi di fiori e i biglietti di cordoglio appesi al cancello di corso Roma 100, così come i pensieri scritti sui social per Sofia, da amici, vip e cittadini comuni. "Riposa in pace dolce Sofia - scrive una mamma –, dai la forza ai tuoi genitori per andare avanti in questo mondo sbagliato".