NICOLA PALMA
Cronaca

Domestico strangolato in via Randaccio: il rientro del proprietario nella villa liberty, il ladro bloccato con il taser e i video delle telecamere

Omicidio a Milano, ucciso Angelito Manansala. A dare l’allarme il proprietario della dimora all’Arco della Pace, un israeliano di 52 anni. Fermato dalla polizia Dawda Bandeh

Domestico strangolato in via Randaccio: il rientro del proprietario nella villa liberty, il ladro bloccato con il taser e i video delle telecamere

Milano, 21 aprile 2025 – Ore 18.06 della domenica di Pasqua. Gli agenti di due Volanti dell'Ufficio prevenzione generale della Questura arrivano davanti al civico 8 di via Randaccio, a due passi dall'Arco della Pace. Ad attenderli in strada, all'angolo con via Massena, c'è un cinquantaduenne, esponente della comunità ebraica e di un'istituzione legata allo Stato di Israele che raccoglie fondi in tutto il mondo per il suo Paese. Poco prima, ha chiamato il 112 per segnalare di essere rientrato a casa dopo una settimana di ferie e di aver trovato il domestico esanime a terra e uno sconosciuto che rovistava nelle stanze del piano rialzato della villetta liberty in cui risiede. A quel punto, ha richiuso la porta e ha telefonato immediatamente alla centrale operativa di via Fatebenefratelli. I poliziotti entrano nell'abitazione e vengono aggrediti dal ladro, intrappolato nell'appartamento: per immobilizzarlo, un ispettore delle Volanti è costretto a usare il taser.

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Il domestico ucciso

Negli stessi minuti, i sanitari di Areu dichiarano il decesso di Angelito Acob Manansala, cittadino filippino che aveva compiuto 51 anni lo scorso 22 settembre e che lavorava a casa dell'israeliano. Stando all'esito della prima ispezione del medico legale, l'uomo potrebbe essere stato strangolato dal ladro sorpreso a rubare nell'abitazione, anche se informazioni più dettagliate sulle cause della morte arriveranno dall'autopsia disposta dal pm di turno Andrea Zanoncelli. Poco dopo le 23, scendono da un taxi la compagna e il cognato del cinquantunenne, che scoppiano in lacrime non appena gli investigatori confermano loro l'identità del cadavere.

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Il ladro in manette

Dopo essere stato fermato con la scarica della pistola elettrica, il ventottenne gambiano Dawda Bandeh viene accompagnato come da prassi al pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli per un controllo medico. Lì il pm dispone nei suoi confronti un provvedimento di fermo per omicidio e il trasferimento in carcere in attesa dell'udienza di convalida davanti al giudice.

Le immagini delle telecamere

Sulla ricostruzione della prima ora non sembrano esserci dubbi al momento: le prime conferme sarebbero arrivate dall'analisi delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza installate all'interno della villetta, anche se non è ancora chiaro in che modo sia entrato Bandeh.

Il blitz in casa

È probabile che abbia scavalcato il muretto di cinta alto circa due metri che protegge il perimetro esterno della dimora signorile, ma bisogna accertare in che modo abbia fatto accesso alla palazzina liberty, se forzando una porta o una finestra ad esempio. Inoltre, il lungo e dettagliato sopralluogo della Scientifica, andato avanti fino a notte fonda sia all'interno che all'esterno della casa, è servito anche a rilevare tracce che diano conto di quanto accaduto nella seconda fase, cioè quando Manansala ha scoperto il ladro. C'è stata una colluttazione prolungata? È stato subito sopraffatto dal suo aggressore? Quanto tempo è passato tra l'omicidio e il rientro del proprietario? Tutte domande a cui dovrà trovare risposte l'inchiesta iniziata nella prima serata di Pasqua.