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L’omicidio di Giulia Tramontano, la difesa di Impagnatiello prepara l’Appello e contesta premeditazione e crudeltà

I legali dell’ex barman condannato all’ergastolo per l’omicidio della fidanzata nel maggio del 2023 puntano sulla “totale mancanza di pianificazione e strategia” del delitto da parte del trentenne, a differenza di quanto tratteggiato dai giudici nelle motivazioni della sentenza

A sinistra la mamma e il fratello di Giulia Tramontano dopo la sentenza. A destra Alessandro Impagnatiello, condannato all'ergastolo

A sinistra la mamma e il fratello di Giulia Tramontano dopo la sentenza. A destra Alessandro Impagnatiello, condannato all'ergastolo

Senago (Milano), 1 aprile 2025 – La difesa di Alessandro Impagnatiello, condannato all'ergastolo in primo grado per l'omicidio della fidanzata Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, sta lavorando al ricorso in appello che sarà depositato prima del termine previsto nelle prossime settimane. Nel corso dell'arringa finale, le avvocatesse Giulia Geradini e Samantha Barbaglia avevano evidenziato la "condotta grossolana" tenuta dall'ex barman nelle fasi successive il delitto, commesso il 27 maggio del 2023 a Senago, affermando che "mal si concilia" con quella "immagine di scacchista, pianificatore e stratega" ricostruita dall'accusa e sigillata nelle motivazioni che hanno portato al carcere a vita. 

La tesi della difesa

Secondo le legali, infatti, dovevano essere escluse le aggravanti della premeditazione e della crudeltà, entrambe invece riconosciute dai giudici della Corte d'Assise di Milano. Nelle motivazioni della sentenza depositata lo scorso febbraio si legge infatti che Impagnatiello ha premeditato l'omicidio di Giulia per "quasi sei mesi", uccidendola infine con 37 coltellate dopo l'incontro tra lei e la donna con cui lui aveva una relazione parallela. Undici dei fendenti, poi, le erano stati inferti mentre "era ancora viva" e, per i giudici, la donna "ha senz'altro realizzato, sebbene per una manciata di secondi, che insieme con lei moriva anche il nascituro che portava in grembo". 

Giulia Tramontano, uccisa a 27 anni dal compagno Alessandro Impagnatiello
Giulia Tramontano, uccisa a 27 anni dal compagno Alessandro Impagnatiello

Le motivazioni della condanna

Secondo quanto hanno scritto nelle motivazioni della condanna i giudici della Corte d'Assise che hanno inflitto l’ergastolo all’ex barman, Alessandro Impagnatiello ha dunque lungamente premeditato il delitto della fidanzata: “Quel 27 maggio 2023, quando ha colpito Giulia con decine di fendenti, “ha determinato una svolta”. È stato in quel momento, sottolineano i giudici, che Impagnatiello “ha compreso che il castello di bugie con cui aveva tenute entrambe le donne in scacco era crollato”.

“L’immagine integra”

Sempre per la Corte “l'imputato non voleva assumersi la responsabilità davanti ai familiari di acconsentire all'aborto della compagna, al fine di mantenere integra la propria immagine”. In ogni caso, qualsiasi sia stata la motivazione per la quale Impagnatiello ha impedito a Giulia Tramontano di abortire, “certo è che si è pentito subito di questa decisione: solo due giorni dopo ha ripreso a navigare nel web per cercare i rimedi per avvelenare una persona”.