ANNA GIORGI
Cronaca

Omicidio Giulia Tramontano, Alessandro Impagnatiello condannato all’ergastolo: “Soddisfatti, ma non è una vittoria”

Carcere a vita con isolamento diurno di 3 mesi per l’ex barman che ha ucciso la sua compagna incinta al settimo mese del loro figlio Thiago. In aula la mamma della vittima scoppia in lacrime, il flash mob fuori dal Tribunale

Milano, 25 novembre 2024 – La Corte di assise di Milano ha condannato all'ergastolo con tre mesi di isolamento diurno Alessandro Impagnatiello, il 31enne imputato per l'omicidio pluriaggravato della compagna Giulia Tramontano, uccisa a coltellate la sera del 27 maggio 2023, nella loro casa a Senago, nel Milanese. La giovane era incinta di sette mesi del loro figlio Thiago. E' stata esclusa l'aggravante dei futili motivi mentre hanno retto quella della premeditazione e della crudeltà. In aula, alla lettura della sentenza, la mamma della 29enne è scoppiata in lacrime, abbracciata dal marito e dai fratelli della vittima.

La famiglia di Giulia Tramontano si abbraccia in Tribunale a Milano, dopo l'ergastolo ad Alessandro Impagnatiello, colpevole di aver ucciso la giovane incinta al settimo mese
La famiglia di Giulia Tramontano si abbraccia in Tribunale a Milano, dopo l'ergastolo ad Alessandro Impagnatiello, colpevole di aver ucciso la giovane incinta al settimo mese

La sentenza arriva oggi, dopo 10 mesi di processo e 13 udienze, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: è stata quindi accolta la richiesta dei pm che avevano invocato l’ergastolo (con isolamento diurno per 18 mesi). La difesa aveva invece chiesto il riconoscimento delle attenuanti generiche, rimettendosi alla valutazione della giudice Antonella Bertoja e della giuria popolare per la quantificazione della pena.

Carcere a vita, dunqueper l’ex barman che ha accoltellato dieci volte alla gola Giulia prima che lei morisse e poi altre 27 volte, prima di tentare di bruciarla e di abbandonarla cadavere in strada, avvolta da sacchi della spazzatura. Un "viaggio nell’orrore", per usare le parole della pm Alessia Menegazzo, pianificato dal trentunenne narcisista, psicopatico, manipolatore, ma lucido e cosciente che ammazza i due ostacoli alla sua realizzazione, Giulia e Thiago. L’ex barman è detenuto nel carcere di San Vittore dal giugno del 2023.

14:49
Il governatore Fontana depone fiori sulla panchina rossa della Regione

"Un piccolo e doveroso segno nel ricordo di Giulia e di tutte le donne vittime di femminicidio e, più in generale, di violenza". Così il presidente Attilio Fontana, oggi a Palazzo Lombardia, in occasione dell’evento 'Non sei da sola, contro la violenza una rete', dopo aver deposto un mazzo di fiori bianchi sulla panchina rossa della Regione Lombardia che resterà esposta per tutta la settimana all’ingresso della piazza che ospita la sede della Giunta regionale. Al suo fianco l’assessore regionale Elena Lucchini, il prefetto Claudio Sgaraglia, il questore Bruno Megale e il generale dei Carabinieri Pierluigi Solazzo e il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia Laura Parolin. “Nel ribadire la vicinanza ai familiari di Giulia – ha aggiunto il governatore – abbiamo voluto compiere questo gesto simbolico anche a nome di tutti i lombardi profondamente turbati da una vicenda assurda”.  E sul suo profilo Facebook ha commentato la condanna ad Alessandro Impagnatiello: "La massima pena poteva e doveva essere l’unica conclusione possibile per questo processo. Un pronunciamento che tutti auspicavano e che, solamente in parte, rende giustizia ai familiari e i cari di Giulia. Basta femminicidi".

14:42
Fondazione Polis: "Sempre vicini alla famiglia Tramontano"

"Apprendiamo quanto stabilito dalla Corte d'Assise di Milano, ovvero l'ergastolo per Alessandro Impagnatiello, con tre mesi di isolamento e il risarcimento per la famiglia di Giulia. Consci che ciò non restituirà la dolcezza di Giulia e del piccolo Thiago, siamo vicini alla famiglia di Giulia in questo momento che segna un percorso di giustizia. Come Fondazione attiva, nel nome della Regione Campania, nel sostenere le vittime innocenti di reato e i loro familiari, ci siamo fatti prossimi, sin da subito, ai familiari di Giulia. Continueremo a essere loro vicini, nella memoria di Giulia, capace di scuotere le coscienze e costruire una società altra". Queste le parole di don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania,Fondazione Polis: "

14:40
Pro Vita & Famiglia: "Serve ddl uccisione donna incinta come duplice omicidio"

"La condanna all'ergastolo per Alessandro Impagnatiello, responsabile dell'efferato omicidio di Giulia Tramontano e del piccolo Thiago che portava in grembo, al settimo mese di gravidanza, è un atto dovuto, nell'atroce e immenso dolore che provano i familiari e gli amici. Tra le aggravanti accolte c'è quella dell'interruzione gravidanza non consensuale, che non rende pienamente giustizia al piccolo Thiago. Le vittime di questo atroce crimine, infatti, sono due, perché due sono le vite brutalmente interrotte: quella di Giulia e quella di Thiago. Per questo è urgente che il Parlamento discuta e approvi il disegno di legge che punisce l'uccisione di una donna incinta come un vero e proprio duplice omicidio, già presentato in Senato e sostenuto dal 76% degli italiani secondo un rilevamento commissionato all'istituto Noto Sondaggi. Questa riforma dell'ordinamento penale la dobbiamo a Giulia e Thiago, per rendere pienamente giustizia a entrambi e a tutte le donne vittime di violenza insieme alla vita umana che custodiscono in grembo", ha detto Maria Rachele Ruiu, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus.

14:39
La sentarice Ronzulli: Giustizia è fatta"

"Con l'ergastolo ad Alessandro Impagnatiello, giustizia è fatta per Giulia Tramontano. Ora dobbiamo fare in modo che sia fatta piena giustizia anche per Thiago, il bimbo di 7 mesi del quale era incinta la ragazza", ha affermato la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli. "È vero - ha proseguito - che Impagnatiello paga anche per la sua morte. Ma è profondamente ingiusto che una lacuna della legge non abbia permesso ai giudici di condannarlo per duplice omicidio, ma solo per interruzione non consensuale di gravidanza. Questo vuoto legislativo va assolutamente colmato, prevedendo non meno di 30 anni per chi uccide una donna incinta, come prevede il disegno di legge che ho presentato in Senato e che spero possa essere approvato quanto prima". "Ma ora è il momento di un abbraccio forte a mamma Loredana e ai fratelli, Mario e Chiara, perché nulla, neanche questa sentenza, potrà restituire loro Giulia. Il dolore non passa, ma almeno il suo assassino pagherà per l`atrocità commessa", ha concluso Ronzulli.

13:26
L'appello di Chiara Tramontano: "Si parta dalla società"

Approfittando del flash mob, Chiara Tramontano ha detto: "Mi auguro che non ci sia nessun'altra famiglia in futuro che viva questo dolore. E che qualsiasi donna veda l'immagine di mia sorella si ricordi che ha il diritto di vivere, di sperare, di sognare, di essere una madre e di continuare ad amare". E ha parlato di "due elementi che potrebbero fare differenza". Il primo è "partire da un'educazione sociale che inizi non dalle scuole ma da una famiglia dove si impari la base, la suddivisione dei compiti. E anche come genitori, se ci si rende conto che un figlio sta assumendo un comportamento sbagliato, è lì che bisogna agire".  Il secondo elemento è che "ci sono tanti casi di donne che vorrebbero andar via, non era il caso di mia sorella, e il tessuto sociale non lo consente, non ci sono disponibilità economiche. Si rimane incastrati in questa rete in cui ci si illude che il supporto sia il proprio aguzzino. È lì che la società dovrebbe intervenire, far capire che se nelle mura c'è il pericolo nella città c'è la salvezza, che possa essere Comune, vicino di casa, che ci sia via d'uscita in una situazione dove la nostra libertà è minata". 

Flash mob con la famiglia Tramnontano in ricordo di Giulia davanti al tribunale dopo la lettura della sentenza del processo Impagnatiello
La sorella di Giulia Tramontano interviene al flash mob fuori dal tribunale
12:38
Il flash mob fuori dal Tribunale

A udienza terminata, i familiari di Giulia Tramontano hanno preso parte a un flashmob organizzato dal comitato per pari opportunità dell'ordine degli avvocati fuori dal Palazzo di Giustizia di Milano per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. I parenti, dopo la lettura della sentenza di condanna all'ergastolo per Alessandro Impagnatiello, si sono schierati davanti a uno degli ingressi del palazzo con uno striscione con la foto di Giulia. "A Giulia e Thiago", si legge. "Il vostro nome risuonerà nel tempo, tra le mura del mondo e ricorderà all'uomo di saper lasciare andare, rispettare, proteggere, custodire, accudire o semplicemente amare. Saremo sempre con voi, mano nella mano, la vostra famiglia. Mai più violenza".

Flash mob con la famiglia Tramnontano in ricordo di Giulia davanti al tribunale dopo la lettura della sentenza del processo Impagnatiello
Il flash mob fuori dal Tribunale di Milano con i genitori di Giulia Tramontano
12:35
Legale famiglia Tramontano: "L'ergastolo era l'unica opzione"

"A nostro modesto avviso non poteva essere altrimenti, stante la mole mastodontica di prove riguardo Impagniatiello e di tutti gli altri approfondimenti svolti di carattere mentale e psichiatrico. Non c'era altra possibilità che si concludesse con una pieno riconoscimento delle responsabilità e con la condanna all'ergastolo", ha commentato l'avvocato Giovanni Cacciapuoti, legale di parte civile della famiglia Tramontano, riguardo la condanna all'ergastolo inflitta dalla Corte d'Assise di Milano ad Alessandro Impagnatiello. "La Corte d'Assise ha riconosciuto correttamente le responsabilità di Impagniatiello - ha sottolineato il legale subito dopo la lettura del verdetto -. Ha retto tutta l'impalcatura della procura, e sono state riconosciute tutte le aggravanti del delitto di omicidio eccezion fatta per i futili motivi: leggeremo le motivazioni che la Corte pubblicherà entro 90 giorni".

12:31
I genitori di Giulia: "Segnati a vita da questo dolore"

"Non abbiamo mai parlato di vendetta, non esiste vendetta. Abbiamo perso una figlia, un nipote, abbiamo perso la nostra vita. Io non sono più una mamma, mio marito non è più un papà, i nostri figli saranno segnati a vita da questo dolore", ha detto Loredana Femiano, mamma di Giulia Tramontano, dopo la lettura della sentenza di condanna all'ergastolo per Alessandro Impagnatiello. "Quello che abbiamo perso - ha aggiunto il padre Franco - non lo riavremo mai. Oggi non abbiamo vinto, abbiamo perso in tutto".

12:15
Chiara Tramontano: "Giulia, sensibile in un mondo violento"

Dopo la sentenza di condanna all'ergstolo per Alessandro Impagnatiello, Chiara Tramontano, sorella di Giulia, ha commentato: "Questo caos che lei ha creato è l'opposto di quello che avrebbe voluto. Lei entrava in punta di piedi nella vita delle persone. Lei era rara: anche nel momento in cui il suo cuore era distrutto ha pensato a un'altra donna che poteva aver vissuto la stessa situazione". E ancora: "Era presente, ma mai rumorosa. Era silenziosa. Quando sei così sensibile in questo mondo violento, sei la preda per il leone. Giulia è tutto questo, un'anima gentile". ​​​​​​Poi ha continuato: "Giulia è una mamma uccisa dal suo compagno, ma per noi è anche una donna di coraggio che magari stimoli le donne che vivono in circostanze di vessazione e paura ad andare via prima. Se da questo potrà nascere qualcosa per aiutare le altre donne faremo il possibile. Il suo nome è libertà, coraggio e determinazione".

11:51
L'abbraccio tra genitori e fratelli di Giulia

I genitori di Giulia Tramontano, Franco e Loredana, si sono stretti in un abbraccio con gli altri due figli Chiara e Mario appena la Corte di assise di Milano ha lasciato l'aula dopo aver condannato all'ergastolo Alessandro Impagnatiello. La madre, in particolar modo, subito dopo il verdetto è scoppiata in lacrime.

La famiglia di Giulia Tramontano dopo la sentenza dell'ergastolo per Alessandro Impagantiello
La famiglia di Giulia Tramontano dopo la sentenza dell'ergastolo per Alessandro Impagantiello
11:46
Impagnatiello condannato all'ergastolo

La Corte di assise di Milano, accogliendo la richiesta del pm Alessia Menegazzo e del procuratore aggiunto Letizia Mannella, ha condannato all'ergastolo Alessandro Impagnatiello, per omicidio pluriaggravato dalla premeditazione, dal legame affettivo e dalla crudeltà, interruzione non consensuale di gravidanza e occultamento di cadavere aggravato. La condanna prevede anche tre mesi di isolamento diurno. I giudici hanno disposto un risarcimento a favore dei familiari della vittima (tutti parti civili del processo): in attesa che un Tribunale civili quantifichino l'esatto ammontare, la Corte ha stabilito una provvisionale di 200mila euro per ciascuno dei genitori e di 150mila euro per ognuno dei due fratelli. Si è chiuso così il processo di primo grado per l'ex barman.

Lettura della sentenza del processo Impagnatiello
L’imputato Alessandro Impagnatiello alla lettura della sentenza del processo
11:13
La sorella di Giulia: "Oggi non ti lasciamo andare"

"Oggi non ti lasciamo andare, ti stringiamo più forte", ha scritto su Instagram Chiara Tramontano, sorella di Giulia, mentre la corte d'Assise di Milano si è ritirata in camera di consiglio, prima di emettere la sentenza nei confronti di Alessandro Impagnatiello.  Chiara, che insieme ai genitori e al fratello assisterà in aula alla lettura del verdetto, ha pubblicato la foto di una spilla che ritrae la sorella incinta puntata sul petto e adornata da un fiocco rosso. L'immagine dell'oggetto - che è insieme simbolo della lotta alla violenza contro donne, nella Giornata internazionale per la sua eliminazione, e della battaglia per avere giustizia per Giulia e il piccolo Thiago di cui era incinta - è stata pubblicata sui social anche dai genitori della vittima, Franco Tramontano e Loredana Femiano, accompagnata dalla scritta "Con voi sempre per sempre".

10:29
Le riprese audiovisive in aula

Decine di telecamere e macchine fotografiche riempiono la più grande aula del Palazzo di Giustizia di Milano in attesa della sentenza del processo. La Corte d’Assise di Milano ha autorizzato le riprese audiovisive esclusivamente per la discussione e la lettura del verdetto. I carabinieri del servizio di sicurezza magistrati hanno fatto arretrare giornalisti, fotoreporter e cameraman dietro i banchi riservati alla Procura di Milano, alla difesa di Alessandro Impagnatiello, agli avvocati di parte civile e ai familiari di Giulia Tramontano.

10:15
I messaggi sui social

Sui social sono numerosi i messaggi riguardo la sentenza attesa per Alessandro Impagnatiello. "Oggi per me non è la giornata contro la violenza sulle donne, perché lo è sempre, da donna questa lotta non finirà mai, oggi è il giorno dell’udienza per Giulia Tramontano, chissà se avrà la giustizia che merita, stellina. Oggi è un giorno dove si può stare più vicino a tutte", scrive un utente. E un altro: "Speriamo di non dover assistere a una sentenza "mite" per Impagnatiello, Oggi, proprio oggi 25novembre, sarebbe ancora più grave. Cambiare registro, prevenire, educare e punire. lo dico da marito e da padre di una ragazza di 15 anni". Poi ancora: "Se gli ergastoli fossero due, da scontare separatamente, uno anche per il piccolo che non ha avuto la possibilità di nascere, la pena sarebbe più giusta". 

 

09:21
In Tribunale anche i familiari di Giulia

I familiari di Giulia - papà Franco, mamma Loredana Femiano, i fratelli Chiara e Mario - sono presenti al Palazzo di Giustizia di Milano in attesa delle sentenza nei confronti di Alessandro Impagnatiello. 

09:04
La Corte si ritira in camera di consiglio

La Corte di assise di Milano, presieduta dalla giudice Antonella Bertoja, si è ritirata in camera di consiglio per decidere il verdetto del processo a carico di Alessandro Impagnatiello. La pm Alessia Menegazzo con la procuratrice aggiunta Letizia Mannella, che nella scorsa udienza hanno chiesto una condanna all'ergastolo, hanno rinunciato a fare le repliche. Così facendo neanche i legali di parte civile, Giovanni e Daniele Cacciapuoti, e le avvocati di Impagnatiello, Giulia Geradini e Samanta Barbaglia, sono potuti intervenire. "La sentenza non arriverà prima delle 12.30", ha fatto sapere la presidente Bertoja.

Processo ad Alessandro Impagnatiello, il giorno della sentenza in Tribunale a Milano
Processo ad Alessandro Impagnatiello, il giorno della sentenza in Tribunale a Milano
08:54
Alessandro Impagnatiello in aula

Nell'aula del Tribunale, presente dietro le sbarre Alessandro Impagnatiello: ha i capelli rasati e indossa un maglione a coste grigio e nero. Il giovane non ha voluto rilasciare dichiarazioni spontanee.

Alessandro Impagnatiello in aula durante il processo in Tribunale a Milano
Alessandro Impagnatiello in aula durante il processo in Tribunale a Milano
08:52
Una piantina di rose bianche per Giulia e Thiago

Nell'aula del Tribunale dove si terrà il processo che vede imputato Alessandro Impagnatiello, sul banco riservato alla famiglia di Giulia Tramontano c'è una piantina di rose bianche per ricordare la 27enne e Thiago, il bambino che portava in grembo quando è stata uccisa. La pianta è stata donata dai cancellieri di tutti i dipartimenti del tribunale.

08:22
In aula la pm Menegazzo e la procuratrice aggiunta Mannella

In Tribunale a Milano sono arrivate la pm Alessia Menegazzo e la procuratrice aggiunta Letizia Mannella. Sono entrate nell'aula dove si terrà il processo e hanno preso posto accanto alle difese.

07:53
La mamma: "Giulia sarà in aula con noi"

Questa mattina, sul suo profilo Instagram, la mamma di Giulia, Loredana Femiano ha ricondiviso un post scritto dall'altra figlia Chiara nei giorni scorsi. "Giulia è morta in Italia, anche perché siamo un paese che ha paura delle donne. Il 25 novembre - si legge - grideremo giustizia per Giulia e Thiago, ma lo faremo per tutte le donne che non hanno più voce. Dove c'è giustizia, c'è futuro. Dove c'è giustizia, c'è speranza per le nuove generazioni, affinché possano vivere in un paese in cui non si ha paura di essere donne. Giulia sarà con noi in quell'aula, insieme a voi, a tutte la anime gentili strappate a questo mondo. Saremo Iì, e spero che ci saranno tutte le donne che ancora sognano un futuro senza paura". A seguire, l'immagine di una spilla con la foto della figlia e un nastrino rosso con la scritta "con voi sempre per sempre". Come sottofondo la canzone 'Dedicato a te' de Le Vibrazioni e 'Sempre per sempre' di Francesco De Gregori. 

Il post Instagram della mamma di Giulia Tramontano nel giorno delle sentenza per Alessandro Impagnatiello
Il post Instagram della mamma di Giulia Tramontano nel giorno delle sentenza per Alessandro Impagnatiello
07:50
Il papà di Giulia: "Ergastolo, per un senso di giustizia"

La famiglia Tramontano, papà Franco, mamma Loredana Femiano, i fratelli di Giulia, Chiara e Mario saranno come sempre in aula. "Chiediamo con forza – ha scritto il papà sui social – che venga applicata la pena massima prevista dalla legge: l’ergastolo. Non solo per rendere giustizia a lei, alla famiglia e al bambino che portava in grembo, ma anche per lanciare un messaggio chiaro e inequivocabile. Questa richiesta non è mossa da vendetta, ma da un profondo senso di giustizia". E ancora su Instagram: "La violenza di genere è una piaga che devasta la nostra comunità e confidiamo che le istituzioni sappiano agire con fermezza, dimostrando che la legge è dalla parte delle vittime. Chiediamo che il rispetto per Giulia, per la sua vita spezzata e per il dolore che ha lasciato, non sia calpestato da parole che tentano di piegare la verità: la dignità di una vittima – ha scritto Franco Tramontano – non può mai essere sacrificata per costruire una difesa".

I genitori di Giulia Tramontano, Loredana e Franco, all’udienza del processo Impagnatiello per l’omicidio di Giulia Tramontano lo scorso 11 novembre
I genitori di Giulia Tramontano, Loredana e Franco, all’udienza del processo Impagnatiello per l’omicidio di Giulia Tramontano lo scorso 11 novembre
07:48
Impagnatiello farà dichiarazioni spontanee?

La procura ha già annunciato che non farà repliche in questa ultima udienza, dopo 18 mesi di processo, e se non replica la procura allora nemmeno le altre parti hanno diritto di replica, quindi, salvo brevi dichiarazioni spontanee di Impagnatiello, che ha già chiesto di non essere ripreso al momento della sentenza, la Corte e la giuria popolare si ritireranno subito in camera di consiglio e usciranno soltanto per la pronuncia del dispositivo.

07:47
Il giorno delle sentenza

Oggi è il giorno del verdetto, i giudici decideranno la condanna per Alessandro Impagnatiello, l'ex barman dell’Armani caffè che ha ucciso con 37 coltellate la fidanzata 29enne Giulia Tramontano, incinta del loro figlio Thiago. La procura ha chiesto per lui l’ergastolo con isolamento diurno, la difesa ha chiesto il riconoscimento delle attenuanti generiche e si è rimessa alla valutazione della giudice Antonella Bertoja e della giuria popolare per la quantificazione della pena.

Giulia Tramontano con il suo pancione, era incinta di Thiago
Giulia Tramontano con il suo pancione, era incinta di Thiago