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Condannato all'ergastolo, chiede i domiciliari: "Ha il diabete, con il Covid è a rischio"

Istanza alla Corte d'Assise d'Appello della difesa di Alessandro Garlaschi, il tranviere condannato per l'omicidio di Jessica Faro con 85 coltellate

Alessandro Garlaschi al momento dell’arresto

Milano, 11 giugno 2020 - La difesa di Alessandro Garlaschi, affidata all'avvocato Francesca Santini, ha chiesto la sostituzione della misura cautelare in carcere "con una meno afflittiva" a causa dei problemi di diabete dell'ex tranviere, che si trova nella casa circondariale a Pavia. Lo si legge nell'istanza inviata alla Corte d'Assise d'Appello di Milano, che lo scorso 27 maggio ha confermato per lui la condanna all'ergastolo per l'omicidio di Jessica Valentina Faoro, uccisa il 7 febbraio del 2018 a Milano con 85 coltellate.

In base a quanto emerso in due gradi di giudizio, Garlaschi l'ha uccisa brutalmente e aveva poi tentato di bruciare il cadavere, perché lei aveva rifiutato le sue avance. "Nell'ultimo periodo Garlaschi ha vissuto numerosi e gravi episodi iperglicemici", sostiene la difesa, paventando la pericolosità della pandemia per chi ha malattie come questa: "Il Covid-19 puo' avere un'incidenza sui pazienti affetti da patologie croniche". La Corte d'Assise, nelle motivazioni della sentenza uscite ieri, non ha riconosciuto il vizio di mente, pur ammettendo la condizione "paranoide" dell'ex tranviere. Il suo avvocato oggi chiede che "la custodia cautelare in carcere possa essere sostituita con gli arresti domiciliari in una Rems, una casa di cura o di accoglienza e assistenza".

Le parti civili hanno già annunciato opposizione; in particolare la madre della vittima, seguita dall'avvocato Eliana Capizzi, potrebbe produrre una memoria per scongiurare la scarcerazione di Garlaschi, evidenziando soprattutto la genericità della richiesta contenuta nell'istanza.

(fonte AGI)