La rabbia della madre di Manuel Mastrapasqua: “L’ergastolo ora lo scontiamo noi”. E si rivolge al padre di Daniele Rezza: “Si vergogni”

“Invece di aiutarlo a scappare doveva portarlo in caserma”. Il tentativo di fuga all’estero del killer s’interrompe ad Alessandria. Questa sera in 400 al corteo silenzioso in memoria del 31enne

La fiaccolata silenziosa per le strade di Rozzano questa sera. Nell'immagine in basso a sinistra, Marika, la sorella di Manuel Mastrapasqua

La fiaccolata silenziosa per le strade di Rozzano questa sera. Nell'immagine in basso a sinistra, Marika, la sorella di Manuel Mastrapasqua

Rozzano (Milano), 13 ottobre 2024 – “L'ergastolo lo paghiamo noi a vita, non lui”. Con queste parole Marika Mastrapasqua, la sorella di Manuel, ucciso con una coltellata in strada a Rozzano, ha commentato il fermo per omicidio del 19enne Daniele Rezza, che nella notte tra il 10 e l'11 ottobre avrebbe sferrato un fendente al ragazzo per rapinarlo di un paio di cuffie. Il giorno dopo la confessione del giovane, fermato ieri dalla Polfer appena sceso da un treno ad Alessandria, cresce la rabbia dei familiari della vittima, e in particolare per il presunto tentativo di fuga. “Il padre doveva portarlo in caserma, non farlo scappare”, si è sfogata la mamma Angela, sottolineando che il genitore avrebbe cercato di “farlo scappare” e gli “ha lavato i pantaloni. Deve vergognarsi”. Nel ribadire quanto fosse un bravo ragazzo, la madre ha poi spiegato che “Manuel con Rozzano davvero non ha mai avuto niente a che fare, non conosce nessuno. Il sindaco dice che è un posto sicuro ma vada lui in giro alle 3 di notte...”.

Angela Mastrapasqua mamma di Manuel, assieme al fratello del giovane
Angela Mastrapasqua mamma di Manuel, assieme al fratello del giovane

In 400 al corteo silenzioso 

Il 31enne viene descritto anche dalla sorella come una persona "sempre positiva, tranquillissima e riservata” che “non faceva del male a nessuno”. Dello stesso avviso è anche la barista di un locale a pochi passi dall'abitazione di Manuel, dove lui andava spesso a fare colazione con gli amici. “Era una persona molto semplice, veniva con la sua compagnia di non più di cinque persone, tutti bravi ragazzi, semplici. Stavano per i fatti loro, senza grilli per la testa”. La comunità e “sotto choc per quello che è accaduto”, anche perché “questo è un quartiere tranquillo”, aggiunge la barista. Alle 19 è partita dalla piazza del municipio di Rozzano una fiaccolata in memoria di Manuel, alla quale hanno preso parte almeno 400 persone tra parenti, amici e cittadini della comunità di Rozzano.

Il corteo silenzioso, aperto dalla sorella Marika e dal fratello minore della vittima, è arrivato fin sotto l'abitazione della famiglia del 31enne, dove alcuni dei partecipanti hanno gridato “Giustizia per Manuel”, “Vergogna” e “le istituzioni devono proteggerci”. Poi la fiaccolata, alla quale ha partecipato nelle prime file anche il sindaco di Rozzano Gianni Ferretti, è proseguita nel silenzio assoluto fino in viale Romagna dove il ragazzo è stato aggredito. Il primo cittadino, porgendo le “più sentite condoglianze” alla famiglia e ringraziando “da parte di tutta la città” l'Arma dei carabinieri e la tenenza di Rozzano, che “hanno fatto un grande e celere lavoro di indagine”, chiede che “ora si faccia giustizia”.

Un frame delle telecamere di videosorveglianza che riprendono l'omicida la notte del 12 ottobre 2024
Un frame delle telecamere di videosorveglianza che riprendono il presunto omicida la notte del 12 ottobre 2024

Il parroco: "Pregheremo anche per l’assassino”

Il sindaco di Rozzano, Gianni Ferretti, ha indetto il lutto cittadino per il giorno del suo funerale. In memoria del 31enne è stata anche indetta una raccolta fondi per aiutare i familiari a sostenere le spese che dovranno affrontare. Nel pomeriggio di oggi, una fiaccolata in ricordo di Manuel ha visto la partecipazione di centinaia di persone, fra amici e parenti del giovane e semplici cittadini. Il corteo, arrivato in viale Romagna dove Manuel è stato ucciso, si è fermato davanti alle decine di mazzi di fiori lasciati in questi giorni. “Ciò che rattrista – ha spiegato il parroco di Rozzano don Roberto – è sperimentare ancora una volta che la vita vale meno di due auricolari. Credo che in questi giorni pregheremo anche per chi ha commesso questa cosa perché ha bisogno anche lui delle nostre preghiere, soprattutto per prendere coscienza di quello che ha fatto, oltre che per Manuel e per la sua famiglia di Manuel

Presente alla fiaccolata anche la responsabile delle associazioni di volontariato di Rozzano Antonella Ricci, che ha osservato come “l'importante” adesso sia “ricordare Manuel non solo oggi”. “Le persone – ha detto – devono pensare che a Rozzano ognuno di noi deve fare la propria parte, perché questa città è bella e ci sono tante associazioni che vogliono aiutare i giovani. Oltre a Manuel dobbiamo pensare a quel ragazzo di vent'anni”.