
Guido Rancilio (al centro): ha ucciso la madre Fiorenza con un manubrio da palestra
Milano – Sarà la perizia psichiatrica disposta dalla pm Ilaria Perinu a determinare il futuro in carcere o, in alternativa, in una Rems di Guido Rancilio, accusato dell’omicidio volontario della madre Fiorenza, di 73 anni colpita con un manubrio da palestra nella sua abitazione di via Crocefisso.
Ad oggi il 35enne si trova ricoverato nel reparto Psichiatrico del Policlinico in attesa di essere curato. "Guido Augusto Gervasi Gastone Pozzolini Gobbi Rancilio non è ancora in grado di comprendere quanto accaduto", ha detto l’avvocato Francesco Isolabella spiegando la scelta nell’udienza di convalida di far avvalere della facoltà di non rispondere il 35enne, in stato di fermo per l’omicidio aggravato della madre.
La Procura ha chiesto al gip Giulio Fanales la misura cautelare della custodia in un luogo di cura equivalente a quella in carcere, individuato nel reparto di servizi psichiatrici del Policlinico, in cui Rancilio è ricoverato per i suoi noti problemi psichici da mercoledì scorso e piantonato dai carabinieri. Un’istanza a cui la difesa dell’uomo non si è opposta. Qualora la perizia psichiatrica dovesse accertare la totale incapacità di intendere e volere Rancilio non potrebbe stare nemmeno in giudizio, quindi non avrebbe la capacità di affrontare un processo.
Per lui si aprirebbero le porte di una Rems, una residenza per le misure di sicurezza che accoglie le persone affette da disturbi mentali, autrici di reati, a cui viene applicata dalla magistratura la misura di detenzione del ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario o l’assegnazione a casa di cura e custodia.
Nella convalida il gip Giulio Fanales scrive: "allo stato non è dato evincere a carico dell’indagato una patologia psichica sufficientemente specifica tale da comprometterne, globalmente o anche solo parzialmente, le capacità di lucida rappresentazione del reale e corretta determinazione nell’agire". E ancora: "L’indagato, in palesi condizioni d’instabilità psicologica ed assuntore di psicofarmaci, almeno saltuariamente in dosi eccessive, appare persona del tutto incapace di governare i propri impulsi, a prescindere dal deleterio esito del loro libero sfogo".