Milano – Saranno eseguiti domani gli esami autoptici su Thiago, il piccolo di sette mesi che Giulia Tramontano portava in grembo.
Le scorse settimane è stato nominato un medico legale neonatologo, che avrà il compito di eseguire esami molto specifici in incidente probatorio, il cui esito chiarirà se Thiago, al momento della morte della sua mamma, era pronto per nascere. La risposta attesa, quindi, è quella sulle ore di vita del feto.
Il quesito autoptico lo spiega bene l’avvocato della famiglia Tramontano, Giovanni Cacciapuoti: “Non sappiamo se sotto lo stress dell’azione omicidiaria ci possa essere stato un impulso di incremento dell’ossitocina. Se fosse iniziato il travaglio si potrebbe valutare l’ipotesi di una mutazione del capo di imputazione, in duplice omicidio”. Questione squisitamente giuridica, perché si potrebbe obiettare, come già avvenuto in tragici casi analoghi in passato, che se è necessaria una autopsia per accertare un inizio di travaglio con eventuale vicinanza al parto e quindi la presunta imminente nascita, questo implicherebbe la mancanza di dolo nell’azione omicidiaria del feto da parte di Impagniatiello che, fra l’altro, non ha mai colpito la sua compagna alla pancia.
Trentasette coltellate, una raffica di colpi, sferrati alla cieca, concentrati tutti nella parte alta del corpo: uno sotto la clavicola, uno al volto, due alla schiena, uno al petto che ha perforato un polmone e altri in diversi punti. Una spaventosa serie di fendenti oltre ai due alla gola, gli unici mortali. Quando saranno depositati gli esiti dell’autopsia la procura potrà formulare l’ipotesi di reato completa di aggravanti.
Si attende anche il risultato degli esami tossicologici che dovranno restituire certezze sulle tracce di veleno per topi nel corpo di Giulia. Le analisi che completeranno il quadro della dinamica si terranno nel laboratori della sezione ‘Investigazioni scientifiche’ dei carabinieri e riguardano tutto quanto usato dal barman per pulire l’appartamento e sbarazzarsi del cadavere di Giulia. Le analisi riguarderanno anche i lembi di cellophane con cui Impagnatiello avrebbe avvolto il corpo della compagna perché sulla plastica potrebbero esserci rimaste delle impronte di qualcuno, oltre alle sue, nell’ipotesi che sia stato aiutato a nascondere il corpo. Ipotesi, questa, su cui al momento non ci sono elementi concreti.
Proprio nelle scorse settimane la sorella di Giulia, Chiara, ha scritto una lettera affidata ai social: "Solo il dolore della tua perdita mi fa sentire che il mio cuore batte ancora. E che agonia. Sapere di essere rimasti qui senza te e Thiago, ergastolani del tempo e del dolore”.