Milano, 14 gennaio 2017 - Dopo il fermo, è arrivata la confessione dell'uomo che ha ucciso Tiziana Pavani (Chi era la vittima / Leggi l'articolo), la donna di 54 anni trovata in un lago di sangue nel suo appartamento in via Bagarotti 44, in zona Baggio. Le indagini, coordinate dal pm di Milano Maria Letizia Mannella e dal procuratore aggiunto Alberto Nobili, si sono da subito concentrate sulla cerchia di conoscenze della Pavani e il 32enne Luca Raimondo Marcarelli è stato rintracciato nella notte. Ad incastraralo, le immagini delle telecamere di videosorveglianza di una banca. Ora si trova nel carcere di San Vittore.
Durante l'interrogatorio, in cui ha confessato la sua responsabilità, il 32enne ha ricostruito i rapporti con la donna, la sua dipendenza dalla cocaina e i ricoveri in psichiatria, il delitto seguito all'abuso di cocaina di quella notte, il ritorno a casa dei genitori e il giorno dopo trascorso a spendere i 500 euro rubati alla vittima con gratta e vinci, slot machine e ricariche telefoniche: "L'ho conosciuta sul social network Badoo e tramite amicizie comuni. La frequentavo uno o due weekend al mese. I rapporti erano di amicizia e anche di sesso occasionale. Lei mi aveva trovato anche un lavoro presso una ditta di pulizie. Sono salito da lei alle 18:30-18 35. Abbiamo chiacchierato e poi ho iniziato a fare uso di cocaina. Poi abbiamo avuto una piccola discussione per motivi economici. Le avevo prestato 2.450 euro. Solo io ho fatto uso di cocaina". Marcarelli ha proseguito la sua versione affermando che "mi è venuto un attimo di 'schizzo', ho preso una bottiglia e l'ho colpita mentre lei stava dormendo. Prima mi ero levato i vestiti per non sporcarmi. Ero rimasto in mutande. L'ho colpita tre volte con una bottiglia presa in cucina, con la mano destra. Con il primo colpo lei aperto gli occhi ma non si è nemmeno resa conto. Poi ho preso la borsetta da un armadio. Ho svuotato il contenuto e ho preso il bancomat. Mi sono lavato le mani e gli avambracci nel lavandino. Mi sono rivestito, ho messo la bottiglia e i mozziconi di sigaretta nel sacchetto della spazzatura della cucina. Prima di uscire ho aperto il gas del piano cottura. La seconda manopola da destra che corrisponde al fornello piccolo anteriore. Essendo un modello vecchio non aveva la valvola di sicurezza. L'idea era quella di cancellare le prove con l'incendio della casa. Il mio cervello in quel momento era completamente in pappa".