Milano, 26 aprile 2024 – Due colpi a segno al torace sinistro. Altri bossoli sparsi sull'asfalto, via via repertati dalla Scientifica. La scena di un agguato. Di una spedizione punitiva per qualche sgarro, forse.
Così è morto nella notte tra giovedì e venerdì il diciottenne rom bosniaco Jhonny Sulejmanovic, nato il 20 luglio 2005 e con qualche piccolo precedente per reati contro il patrimonio. Con lui c'era anche la giovanissima moglie, che è rimasta illesa: avrebbe raccontato di essere scappata per mettersi in salvo, ma la testimonianza è ancora al vaglio degli investigatori, che passeranno al setaccio le immagini delle telecamere anche per trovare conferme alla sua versione.
La dinamica
Secondo le prime testimonianze, i quattro uomini del commando sarebbero arrivati intorno alle 3 a bordo di una macchina e poi sarebbero scesi per assaltare il furgone grigio Fiat Ducato parcheggiato in via Varsavia, davanti agli ingressi dell’Ortomercato. Almeno sei i colpi esplosi, stando ai bossoli calibro 7.65 ritrovati dalla Scientifica.
I due sono stati verosimilmente sorpresi nel sonno e svegliati dai colpi di bastone sui vetri, che hanno mandato in frantumi tutti i finestrini: è probabile che i killer li abbiano spaccati piazzandosi sui due lati del Ducato per avere la certezza che all'interno ci fosse il loro bersaglio designato.
Poi sarebbe partita la sparatoria: due i proiettili a segno al petto, ma i bossoli trovati ad alcuni metri di distanza dal Ducato lasciano ipotizzare che siano stati esplosi altri colpi, forse per ferire ancora la vittima in un disperato tentativo di fuga.
Le indagini
Sulejmanovic, che da qualche tempo si era piazzato in via Varsavia col suo furgone, è stato soccorso alle 3.15 dal personale di Areu e trasportato d'urgenza al Policlinico, ma le ferite si sono rivelate letali: il decesso è stato certificato settanta minuti dopo l'arrivo nel pronto soccorso di via Sforza.
In pochi minuti, la strada che costeggia i mercati generali, già trafficata a quell'ora dai camion di trasportatori e grossisti di frutta e verdura, si è riempita di Volanti della polizia.
Le indagini sono affidate agli specialisti della Omicidi della Squadra mobile, coordinati dal dirigente Alfonso Iadevaia e dal vice Domenico Balsamo, che stanno cercando innanzitutto di individuare il movente del raid omicida.
La famiglia
Un aiuto potrebbe arrivare dai filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza installate nella zona: ce ne sono almeno un paio a presidio dell'ingresso più vicino dell'Ortomercato che potrebbero aver ripreso immagini utili all'inchiesta. Da capire anche se ci siano testimoni. Il perimetro degli occhi elettronici da analizzare verrà pian piano ampliato per provare a seguire la fuga degli assassini, che potrebbero essere arrivati e scappati in macchina o con un altro mezzo.
Oltre al Ducato, in via Varsavia c'erano parcheggiati a pochi metri di distanza due camper, dove vivono i genitori e un fratello di Sulejmanovic con la famiglia. Il diciottenne, nato a Torino, è stato trovato dai soccorritori fuori dal furgone, di fianco alla macchina parcheggiata dietro. I genitori e la giovanissima moglie sono stati accompagnati in Questura per essere ascoltati dagli investigatori e fornire eventuali elementi utili alle indagini.