
di Roberta Rampini
Uno slogan: "il lavoro non si tocca". E decine di aziende metalmeccaniche in sciopero a Milano e provincia. I lavoratori hanno deciso di incrociare le braccia per dire no ai licenziamenti annunciati e messo in campo iniziative di solidarietà. L’altro giorno, una delegazione di lavoratori della Electrolux di Solaro ha fatto visita al presidio della Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto, in Brianza, in stato di agitazione contro la decisione di avviare la procedura di licenziamento collettivo per i 152 lavoratori. Ieri sciopero alla Spiralit di Locate Triulzi e alla Tas Group. Oggi si mobilitano i lavoratori della Nidec Asi di Cinisello, Negri Bossi di Cologno Monzese, Camozzi (la ex Innse, finita sotto i riflettori nell’estate 2009 per la lunga protesta degli operai sul carroponte) di Milano, ES Italia-Dxc, Lobo di Cornaredo, Amisco di Paderno, Bcs Mosa di Cusago, Deloro di Pieve, Cofermetal di San Donato, Ernesto Malvestiti di Cinisello Balsamo, Baruffaldi di Tribiano, Ugitech Italia e Bono Energia di Peschiera Borromeo, Mapal e Gruppo Aturia di Gessate, Mattei di Vimodrone, Thales Alenia Space di Gorgonzola, Emerson (ex Sirai) di Bussero, Eurotranciatura di Baranzate, Pse di Trezzano Rosa, Hyster Yale di Masate, Cifa di Senago.
Un’adesione di aziende e una mobilitazione di tute blu che non si vedeva da anni e che arriva in un momento difficile. "Vicinanza, condivisione, solidarietà, giustizia: sono queste le parole usate dalle delegate e dai delegati per aderire allo sciopero di due ore indetto a livello nazionale da Fim, Fiom e Uilm contro i licenziamenti già annunciati e quelli evocati. In questo momento difficile - spiega Roberta Turi, segretaria generale della Fiom di Milano – i metalmeccanici scioperano, molti con alle spalle mesi di cassa integrazione, e si mobilitano concretamente per sostenere chi lotta fuori dai cancelli della fabbrica dimostrando una consapevolezza e una generosità di fronte alla quale tutti dovrebbero togliersi il cappello. C’è uno scarto abissale, politico e umano, tra chi non vedeva l’ora di licenziare (Confindustria), chi lo sta permettendo (il Governo Draghi), chi con modalità barbare lo sta facendo (i gruppi dirigenti delle imprese) e chi, pure in difficoltà sciopera e porta il pane a un presidio. Questo scarto per noi è inaccettabile: siamo al fianco delle lavoratrici e i lavoratori e faremo tutto il possibile per scongiurare chiusure e licenziamenti".
Anche la prossima settimana dalla Kone di Pero alla Sirti di Rho, riprenderanno le proteste. Scioperi, ma non solo alla Eco-bat di Paderno, Schneider Electric di Milano, della Rps e della Bitron di Cormano, i lavoratori hanno organizzato una raccolta di fondi per acquistare generi alimentari da portare la presidio della Gianetti Ruote. Mentre i delegati della Gkn di Cernusco hanno organizzato con l’Anpi una "pastasciuttata antifascista" e devolveranno parte del ricavato alle lavoratrici e ai lavoratori della Gkn di Firenze.