
"Ragazzi, ci mancate": sono tornati nelle aule deserte e fra i corridoi vuoti dell’università di Milano-Bicocca per ripeterlo, forte e chiaro, ai loro studenti. "Ci manca l’attimo prima in cui fate una domanda, in cui si vede che state pensando. Ci manca camminare in mezzo all’aula e passarvi il microfono per sentirvi. Ci manca il feedback diretto, guardandovi degli occhi": un videomessaggio prima delle feste natalizie e a conclusione di un semestre in gran parte “a distanza” per ribadire l’importanza della presenza degli studenti, fondamentale per la vita del campus.
Dall’altro lato della città, in una scuola elementare, risuona We wish you a merry Christmas – e non solo - per "dare luce in questo momento buio". L’iniziativa è della primaria di via Paravia, nel cuore della periferia Ovest milanese. "La nostra è una scuola di gioia, i bambini qui possono trovare il loro benessere – racconta la preside, Federica Gambogi (nella foto) -. Abbiamo deciso di far risuonare dai megafoni dell’istituto canzoni natalizie per stare vicini al quartiere e agli studenti che ogni giorno vengono qui".
Ieri sera è andato in scena uno degli ormai rarissimi – in epoca Covid – open day in presenza. "Viste le difficoltà del quartiere era fondamentale dare la possibilità di vedere la scuola di persona", spiega la preside. Non tutti i genitori hanno a disposizione pc o device e alcuni di loro possono avere difficoltà linguistiche. Presente all’open day anche l’assessore all’Educazione Laura Galimberti: "Crediamo fortemente nelle scuole di quartiere, possono offrire tanto - spiega -. Oltre all’open day in presenza chiunque potrà vedere le tante attività che il metodo Pizzigoni offre tramite dei video che saranno caricati online. È bellissimo poter ascoltare la musica di Natale provenire da una scuola, siamo per le scuole aperte". Federico Dedori