Opera (Milano) – Cantieri come inno al degrado, lavori che partono e che non hanno una data di scadenza e tanti problemi per commercianti e residenti. Stiamo parlando della riqualificazione di piazza Di Vittorio, i cui lavori erano partiti il 25 marzo scorso. Ma a maggio, durante le operazioni di scavo, è stato trovato un terreno argilloso, non rilevato durante le fasi di indagine geologica. Sono stati pertanto effettuati campionamenti per procedere con le analisi di laboratorio.
Il 3 giugno l’esito delle analisi ha definito il materiale come non pericoloso. Finalmente sembrava tutto a posto. Ma il 3 luglio durante i nuovi scavi sono stati rinvenuti materiali derivanti da demolizione di natura mista, contenenti plastica, ferro, legno e grossi blocchi di calcestruzzo. La qualità del materiale rinvenuto ha richiesto la necessità di prelevare nuovi campioni, per procedere con analisi di laboratorio al fine di accertarsi della natura del terreno. “A oggi i lavori sono sospesi in attesa degli esiti delle analisi. Visto il quantitativo e la posizione del materiale rinvenuto, resta ferma la necessità di revisione progettuale, in funzione dei maggiori costi necessari”, spiegano da Città metropolitana, in risposta alle richieste dell’ex sindaco di Opera Ettore Fusco.
Ma dopo mesi di cantiere fermo, esplode la rabbia di residenti e commercianti. “Quando abbiamo chiesto informazioni non abbiamo ricevuto risposte. Non sappiamo quando i lavori ripartiranno e quando termineranno. Per noi è un danno anche economico, perché qui venivano mamme e bambini a giocare nella piazza e ora è il deserto – spiega Ilaria Cella, che gestisce il bar della piazza –. I lavori dovevano terminare a settembre!”. “La cosa peggiore è che chiediamo informazioni ma non ce ne vengono date. Sono venuti a presentare il progetto e poi sono spariti – aggiunge Maria Basile –. Se tutto va bene hanno lavorato al massimo un paio di giornate. Un danno economico e nemmeno si parla di aiuti per noi. Il nulla”.
Per Emma Rizzini la situazione è di totale degrado: “Hanno cancellato un luogo d’aggregazione e creato difficoltà per anziani e donne con passeggini che devono fare un lungo giro per arrivare alla case. Non ci hanno neanche spiegato chiaramente cosa hanno trovato sotto terra”. “Qui non si può stare né di giorno né di sera perché ci sono topi e degrado – spiega Monica Maggi –: è un disastro. Il cantiere è diventato un ricettacolo di immondizia, passano e gettano dentro di tutto”.