
I. protagonisti di «Superfici dell’Immaginazione» a Brera Il 26 maggio “restituzione pubblica“ del lavoro (Foto Canella)
di Marianna Vazzana
"Crediamo che la bellezza sia un valore etico prima ancora che estetico. Spinge all’esempio positivo. C’è qualcosa di profondo, nella contemplazione della bellezza" che può migliorare la vita. Soprattutto se ne entra a fare parte sotto forma di arte. Le parole sono di Angelo Crespi, direttore generale della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca nazionale braidense che ieri ha presentato il progetto “Superfici dell’Immaginazione“ dell’artista Carlo Galli, voluto da Alessandro Pellarin, fondatore e presidente dell’ente no profit Artàmica Aps, per la Casa di reclusione di Opera. Una creazione promossa e sostenuta da Grande Brera Milano in collaborazione con Associazione Viafarini e con il sostegno dell’associazione Le Arti. In cosa consiste? Un gruppo di una decina di detenuti, tutti in Articolo 21 – che possono uscire dall’Istituto per motivi di lavoro o azioni di reinserimento sociale, con obbligo di rientrare a dormire – e vicini alla fine della pena, realizzerà insieme all’artista un grande murale all’interno del penitenziario, in uno luogo di passaggio: un racconto visivo lungo 60 metri, che si ispira all’arte optical degli anni ’60, con strisce bianche e nere, creando forme in continuo movimento.
"Il progetto – spiega l’artista Galli – nasce da una riflessione sulla percezione del tempo nel carcere, un luogo in cui le ore si dilatano, si contraggono e si sovrappongono in un’esperienza sospesa". Digitale e analogico si fondono. Le linee, come le vite, si incrociano. E il murale darà vita a un ponte tra interno ed esterno. "La bellezza – evidenzia Antonella Murolo, vice direttrice del carcere di Opera – diventa centrale nel processo di reinserimento. Le strisce bianche e nere si fondono in un movimento che evoca trasformazione, un concetto che incontriamo anche nell’articolo 27 della Costituzione: “le pene devono tendere alla rieducazione del condannato“". Concetto che tornerà al centro il 20 maggio, giorno dell’inaugurazione. Poi, il 26 maggio, sarà il giorno della “restituzione pubblica“ del lavoro alla Pinacoteca di Brera. Intanto, ieri, i detenuti l’hanno visitata. Bellezza da cui attingere prima di mettersi all’opera.