MARIACHIARA ROSSI
Cronaca

Giovani allo sbando e senza casa, alla mensa dell'Opera San Francesco anche i ventenni

Fra Giuseppe: il 35% dei nostri ospiti ha meno di 25 anni, li aiutiamo a rimettersi in sesto e a trovare un lavoro

Giovani allo sbando e senza casa, alla mensa dell'Opera San Francesco anche i ventenni

Quello di Fra Giuseppe Fornoni, vicepresidente dell’Opera San Francesco, che dal 1959 si occupa di fornire aiuti e servizi concreti ai più bisognosi attraverso le due sedi dislocate sul territorio milanese, in via Piave e in piazzale Velasquez, è un monito che non deve rimanere inascolato. "Nell’ultimo anno abbiamo registrato una drastica impennata delle richieste di aiuto provenienti da giovani e giovanissimi under 25. Rappresentano il 30-35% degli ospiti che usufruiscono non solo del servizio mensa ma anche del centro raccolta e soprattutto dell’area sociale. Non pensiate che siano esclusivamente stranieri attirati dalle possibilità di lavoro offerte da Milano, che poi si tramutano in fregature economiche, ci sono anche giovani italiani che da anni vivono sulla strada in condizioni di disagio" racconta il frate cappuccino.

Ad agosto, rispetto ad altre organizzazioni “no profit“, l’opera San Francesco è sempre rimasta aperta, offrendo pasti, cambi d’abito, medicinali, visite mediche ed un’area sociale spesso usufrita sempre dai più giovani: "I ragazzi che si affidano alle nostre cure sono alla ricerca di un lavoro e noi li indirizziamo verso i servizi sociali e le associzioni che possono aiutarli. Alcuni arrivano anche in condizioni igieniche e sanitarie precarie, hanno bisogno di passare dal poliambulatorio, soprattutto in caso di tossicodipendenti, o comunque dalle docce e dal guardaroba che mettiamo a disposizione".

La procedura messa in pratica è sempre la stessa, anche con i più giovani - i pochi minorenni devono essere accompagnati da un tutore - e consiste in un primo momento di identificazione, a cui segue il colloquio e la segnalazione, per offrire un percorso che sia il più coerente possibile con le loro caratteristiche.

Fernanda Pelati , ex dirigente d’azienda, dal 2019 si occupa di ascoltare gli ospiti nella prima fase di conoscenza: "È un’esperienza che raccomando a tutti perchè si impara tanto. Ho dato la mia disponibilità una volta andata in pensione, mi sono sempre considerata una privilegiata, ma alla fine sono io a ricevere. Ci sono delle storie che ti rimangono dentro: si va dall’anziano al giovane che arriva a Milano nelle maniere più disparate". L’Opera San Francesco a giugno ha pubblicato un annuncio sui propri canali social in cui chiedeva il sostegno di nuovi volontari: hanno ricevuto grande adesione da parte dei cittadini ma anche da persone residenti fuori dall’hinterland milanese.

Daniela Kovacic è volontaria da dieci anni e si occupa del reparto docce e guardaroba: "Ad agosto serve maggiore forza lavoro per sostenere la crescente richiesta. A volte mi trovo di fronte giovani malnutriti e ubriachi: alcuni vanno sotto la doccia direttamente con gli indumenti, perché sono completamente imbrattati e sudici, altri ancora devono essere sottoporsi a trattamenti antiscabbia" spiega la volontaria.