BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Claudio Togni precipitato nell’Adda, notte di angoscia per familiari e amici. La sequenza choc dell’incidente

Dopo lo stop per la notte sommozzatori di nuovo al lavoro con la speranza di ritrovare ancora in vita all’operaio caduto mentre lavorava su un canale scolmatore a Concesa

Claudio Togni disperso nell'Adda

Claudio Togni disperso nell'Adda

Trezzo d’Adda (Milano) - Più di dieci ore di ricerche senza sosta che solo il buio ha interrotto ieri sera. Di Claudio Togni, l’operaio 59enne della Italgen, scivolato ieri alle 9 nel fiume mentre lavorava su un canale scolmatore, a Concesa, non c’è traccia. Ma stamattina i sommozzatori riprenderanno a scandagliare il corso d’acqua con la speranza di trovarlo ancora in vita.

Una notte d’attesa come una tortura per la moglie e i due figli, che aspettano il loro miracolo. Si aggrappano a questa possibilità con tutte le forze, il tempo per loro è sospeso, un giorno di lavoro come un altro del marito, del papà, è diventato un inferno. E fra l’incidente e la tragedia il confine diventa sempre più labile. Nessuno a Paladina, il paesino della Bergamasca, dove il tecnico vive, vuole arrendersi: ufficialmente è disperso.

La notizia del dramma che ha colpito la famiglia è stata un pugno allo stomaco per tutti. Negli occhi, le immagini che scorrono in televisione dell’elicottero dei vigili del fuoco, dei droni e dei sommozzatori che aspettano che la corrente cali per immergersi ancora nelle acque gelide. Le stesse che si sono portate via Claudio, espertissimo delle manovre di manutenzione che ieri stava portando a termine con altri due colleghi, la sua squadra. Sono stati proprio loro a lanciare l’allarme, dopo aver provato a salvarlo, senza riuscirci.

Momenti che hanno sconvolto le vite di tutti per sempre, raccontati poco dopo ai carabinieri di Pioltello e ripetuti agli ispettori di Ats che stanno ricostruendo con esattezza la dinamica. Nessuno riesce a farsi una ragione di quel che è successo, neppure l’azienda, proprietaria della centrale idroelettrica a Vaprio, che in serata ha fatto sapere che sta collaborando con le autorità per fare chiarezza sull’infortunio.

Claudio Togni in 35 anni di servizio aveva portato a termine migliaia di volte operazioni simili a quella che poche ore fa si è trasformata in una trappola per lui, come i mulinelli dell’Adda, che difficilmente perdonano. La macchina dei soccorsi è scattata subito, ma nemmeno la riduzione della portata d’acqua per facilitare il salvataggio ha garantito il risultato. Si ricomincia alle prime luci del giorno con il cuore pesante di chi sa che ci sono poche chance di riabbracciare l’operaio.

Rischia di allungarsi il tragico conteggio delle vittime sul lavoro nell’hinterland, già particolarmente pesante in questi primi mesi del 2024.