REDAZIONE MILANO

Opposizione e commercianti contro. L’assessora: "Una misura equa"

Proposta di estendere pagamento Area C a weekend a Milano scatena polemiche politiche. Giunta Sala sostiene misura per sostenibilità, opposizione critica impatto sui meno abbienti. Assessori e vicepresidente Confcommercio propongono soluzioni alternative. Assessore regionale critica gabelle e sanzioni.

La Giunta Sala lavora all’estensione dei pagamenti di Area C anche sabato e domenica

La Giunta Sala lavora all’estensione dei pagamenti di Area C anche sabato e domenica

È ancora una proposta embrionale quella della Giunta del sindaco Giuseppe Sala. Eppure l’estensione del pagamento di Area C ai week end fa divampare la polemica politica. Così, entro l’inizio del 2025 potrebbe entrare in vigore il pagamento del ticket anche per sabato e domenica. L’idea, tesa secondo gli ideatori a rendere Milano "una realtà più sostenibile", però dovrà passare al vaglio del Consiglio comunale.

E Arianna Censi, assessora alla Mobilità del Comune di Milano, all’Adnkronos ieri confermava il sostegno alla Giunta Sala: "È una decisione corretta e giusta, in linea con gli sforzi globali per migliorare la qualità dell’aria e l’ambiente urbano. L’Area C è una delle zone meglio servite dal trasporto pubblico, quindi non ci sono difficoltà nel raggiungerla o attraversarla senza utilizzare l’auto".

Secondo l’opposizione, però, questa decisione andrebbe a penalizzare i cittadini meno facoltosi. "Ma la misura – precisa Censi – non riguarda i residenti. Per chi viene da fuori e ha difficoltà economiche è più conveniente utilizzare il trasporto pubblico locale rispetto all’auto. Considerando i costi, il Tpl, che è capillare con la presenza di più linee di metropolitana, risulta la scelta più vantaggiosa".

Visione smentita da Simonpaolo Buongiardino, vicepresidente Confcommercio Milano e presidente Assomobilità. "Ridurre gli ingressi in Area B e C dovrebbe avvenire attraverso soluzioni alternative attacca - piuttosto che con una penalizzazione economica che colpisce soprattutto i meno abbienti, che questa amministrazione dovrebbe invece tutelare maggiormente. La soluzione, che noi proponiamo, è strutturale: passa per una maggiore integrazione del trasporto pubblico locale nell’area metropolitana, che non è mai stata una priorità per questa amministrazione e solo ora vede miglioramenti con il prolungamento della M4".

Sulla stessa linea di pensiero, ma ancora piàù categorico l’assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia, Romano La Russa, secondo il quale "tra poco i milanesi, oltre che con le borseggiatrici nel metrò, i ladri e gli scippatori, dovranno anche fare i conti con il balzello quotidiano per gli automobilisti che hanno l’ardire di entrare in Area C, come voluto dalla Giunta di centrosinistra, che aumenterà fino a 10 euro e sarà esteso anche al sabato e alla domenica". Poi, sul trasporto pubblico, si lascia andare a un’altra riflessione al veleno: "Censi ha annunciato chiaramente che mancano 300 milioni di euro, per giustificare i tagli delle corse e i continui disservizi, non vorrei che anche queste dichiarazioni agostane siano un modo per portarsi avanti e far digerire presto ai milanesi un’altra amara pillola, l’ennesimo aumento del biglietto Atm". All’attacco anche l’assessore regionale ai Trasporti, Franco Lucente: "Il Comune di Milano avrà fatto le sue valutazioni. Parlano però i fatti: a farne le spese saranno ancora commercianti e cittadini che dall’hinterland e dal resto della Lombardia si spostano verso il capoluogo. Non sono convinto che un piano strategico e condiviso di mobilità sostenibile debba per forza prevedere gabelle e sanzioni pecuniarie salate. L’accanimento verso i lombardi che si recano sul posto di lavoro e ora addirittura verso chi nei weekend si sposta per turismo, mi pare davvero eccessivo".