ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Orari ridotti e code: è rabbia alle Poste

Da inizio pandemia problemi a cascata a Rho, Lainate. Cornaredo e Settimo

di Roberta Rampini

Orari degli uffici postali ridotti e lunghe code di utenti fuori al freddo. A Rho quello di via Giusti chiuso all’inizio di marzo non è ancora stato riaperto. A Barbaiana di Lainate l’attesa media è di un’ora e mezza, stessa scena in via Brera a Cornaredo. I sindaci del rhodense dicono basta e nelle scorse ore hanno inviato una lettera al condirettore generale di Poste, Giuseppe Lasco, per chiedere l’ampliamento degli orari di apertura degli uffici postali. "Nonostante le diverse segnalazioni constatiamo purtroppo che non è stato modificato niente. In queste settimane noi sindaci abbiamo riscontrato code sempre più lunghe, disagio acuito dalle temperature rigide che ci accompagneranno almeno per qualche mese, per tutti gli utenti ma in particolare per quelli più anziani - spiegano - Disagio percepito anche negli uffici che non hanno avuto riduzioni di orario poiché i cittadini di più Comuni si riversano nelle sedi aperte". La lettera è stata firmata da Yuri Santagostino (Cornaredo), Michela Palestra (Arese), Andrea Tagliaferro (Lainate), Maria Rosa Belotti (Pero), Carmine Lavanga (Pogliano Milanese), Angelo Bosani (Pregnana Milanese), Pietro Romano (Rho), Sara Santagostino (Settimo Milanese) e Guido Sangiovanni (Vanzago).

"Il nostro ufficio postale nella fase acuta dell’emergenza sanitaria Covid-19 ha ridotto gli orari di apertura, tagliando la fascia pomeridiana. E così i cittadini che hanno bisogno dei servizi postali si concentrano nelle ore mattutine con tempi di attesa molto lunghi - commenta il sindaco cornaredese - E’ una situazione inaccettabile". Chi non può recarsi in posta al mattino, invece, affolla il vicino ufficio postale di Settimo Milanese aperto al pomeriggio, ma con gli stessi disagi e malumori. A Rho, dopo che è stato riaperto l’ufficio di Lucernate, lo scorso ottobre, non si è saputo più nulla di quello del quartiere Stellanda, "non è ammissibile che Poste non risponda alle nostre mail e che non sia ancora riuscita ad indicare una data di riapertura", tuona il sindaco rhodense. Nella lettera inviata dai nove sindaci si chiede a Poste Italiane una sola cosa, "Crediamo sia giunto il momento però di ritornare ai vecchi orari che permettevano sicuramente un servizio migliore per i nostri cittadini. Avevate anche detto che l’azienda avrebbe proseguito un costante monitoraggio al fine di valutare le azioni necessarie da intraprendere per gli Uffici Postali indicati. Dopo alcune settimane vi chiediamo a quali scelte ha portato questo monitoraggio e quali siano i motivi per cui non sono ancora stati ripristinati i vecchi orari".

Da Poste Italiane fanno sapere che "il persistere della situazione epidemiologica non permette purtroppo al momento di poter ripristinare i consueti orari di apertura di alcuni uffici. Desideriamo rassicurare la cittadinanza sull’impegno e la volontà di tornare alla consueta organizzazione appena la situazione lo consentirà".