
Malpensa, orchidee infestate da insetti: “Giusta la distruzione”
21 aprile 2021, aeroporto di Malpensa. Il carico di 5.620 orchidee spedito il giorno prima da Taiwan arriva puntuale, come richiesto da una ditta specializzata con sede in provincia di Pistoia. Tutto finito? No, perché ventiquattro ore dopo i tecnici del servizio fitosanitario regionale passano al setaccio i fiori e riscontrano la presenza di vari insetti, che in laboratorio acquisiscono i nomi di Collembola, Acarina, Pseudoscorpionida, Dermaptera e Diptera Sciaridae (quest’ultimo considerato come adulto di Bradisia Impatiens). Una scoperta che spinge gli esperti a disporre la distruzione delle orchidee. Il 4 maggio, l’acquirente si rivolge all’autorità, sostenendo che "gli insetti rinvenuti non sono nocivi" e chiedendo l’immediata "liberazione" dei fiori. Niente da fare: l’amministrazione conferma la decisione.
A quasi quattro anni di distanza, si scopre che il titolare della società che attende quel prezioso carico ha presentato ricorso al Tar contro la Regione Lombardia, chiedendo un risarcimento danni di 433.385,23 euro. Un’istanza motivata, a suo dire, dalla sproporzione del provvedimento, considerato che il Servizio fitosanitario ha disposto la distruzione di tutte le piante, "nonostante potessero essere adottate misure meno invasive, soprattutto alla luce del fatto che sarebbero stati analizzati solo tre esemplari su 5.620".
I giudici sono partiti da una premessa: "L’amministrazione ha ritenuto l’insetto (dittero, ndr) nocivo per via del fatto che esso si nutre di funghi del terreno ed è vettore di infezioni fungine, soprattutto qualora esso provenga da un Paese terzo, posto che, in quest’ultimo caso, può essere veicolo di nuovi ceppi o specie di patogeni fungini molto pericolosi per le coltivazioni italiane e del territorio dell’Unione". Quindi, la conclusione, "non appare irragionevole la distruzione dell’intera partita, anche in virtù del menzionato principio di precauzione".