Milano, 20 maggio 2024 – Al via, stasera, a Milano, la stretta sulla movida selvaggia in dodici zone della città, quelle a più alta concentrazione di locali come i Navigli e la Darsena. Entra in vigore oggi e lo sarà fino al 4 novembre l'ordinanza del Comune che limita l'orario di utilizzo dei dehors e dei plateatici e impone il divieto di vendita e somministrazione di bevande alcoliche per l'asporto dopo la mezzanotte. Si tratta del provvedimento che aveva scatenato polemiche alcune settimane fa per il presunto divieto del gelato d'asporto poi smentito dal Comune.
Le zone
Le aree interessate sono Nolo, Lazzaretto, Melzo, Isola, Sarpi, Cesariano, Arco della Pace, corso Como/Gae Aulenti, Garibaldi, Brera, Ticinese, Darsena e Navigli. Obiettivo dell'ordinanza, in vigore fino al 4 novembre, “è tutelare la tranquillità e garantire la fruizione, da parte di tutti, dello spazio pubblico nonché il riposo dei residenti in equilibrio con la libertà di aggregazione e lo sviluppo di impresa degli esercizi commerciali”, come ha spiegato Palazzo Marino.
Gli orari
Il provvedimento quindi limita gli orari di utilizzo di dehors e plateatici dall’1 di notte alle 6 del mattino nei giorni feriali (lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì) e dalle 2 alle 6 nei festivi (sabato e domenica, quindi le notti tra venerdì e sabato e tra sabato e domenica).
È vietata inoltre, la vendita e la somministrazione per asporto delle sole bevande alcoliche dalla mezzanotte fino alle 6. In particolare, gli esercizi commerciali che sono aperti anche oltre la mezzanotte dovranno garantire l'impossibilità di acquisto da parte dei clienti di bevande alcoliche, riponendo i prodotti in luoghi non accessibili e segnalando il divieto anche con cartelli e comunicazioni dedicate.
Dalle 20 alle 6 è, infine, vietata ogni forma di commercio ambulante.
I locali
I gestori del locali hanno annunciato un ricorso al Tar contro la nuova ordinanza anti movida del Comune di Milano che riduce l'orario di apertura dei dehors e impedisce l'asporto di alcol ma questo non cambia la scelta del Comune. Un ricorso "come previsto - ha commentato il sindaco Giuseppe Sala - , ma noi andremo avanti”.