Un protocollo, "il primo di questo genere in Italia", permetterà ai giornalisti "accreditati" al Palazzo di Giustizia di chiedere formalmente ed ottenere copie delle ordinanze cautelari dell’ufficio gip o alcuni altri atti giudiziari, come decreti o sentenze, secondo "una definizione di interesse pubblico" che terrà conto di un preciso "decalogo".
Il documento pilota è firmato dal presidente del Tribunale Fabio Roia, dal procuratore Marcello Viola (nella foto), dal presidente dell’Ordine degli avvocati milanesi Antonino La Lumia, dalla presidente della Camera penale milanese Valentina Alberta e dal presidente dell’Ordine dei giornalisti di Milano Riccardo Sorrentino.
"Dal giugno 2023 - ha sottolineato Roia - tutti i protagonistì firmatari del "Documento di intesa in materia di informazione giudiziaria" hanno lavorato a questo protocollo, che servirà a "tutelare il principio della presunzione di innocenza" e una "corretta e completa informazione", che risponda ai "criteri della continenza e dell’interesse pubblico".
Per quanto riguarda "l’interesse", richiesto dall’articolo 116 del codice di procedura penale per il "rilascio tempestivo" delle ordinanze cautelari, come è stato evidenziato, sarà "valutato caso per caso e senza automatismi", sulla base di "una definizione di interesse pubblico, diversa da quella che presiede alle comunicazioni dell’Autorità giudiziaria, che terrà conto di un decalogo, proposto dall’Ordine dei giornalisti". Per i procedimenti penali e civili, poi, nel documento si richiama "la possibilità di un’informazione provvisoria su decisioni e sentenze, in particolare all’esito della camera di consiglio", ossia prima del deposito delle motivazioni.