San Giuliano (Milano), 9 dicembre 2021 - Sono le vittime di cui nessuno parla. Un esercito che, solo in Italia, è composto da oltre 2mila persone, spesso minorenni. Si tratta degli orfani di femminicidio. È quanto emerge dal report dell’Osservatorio #conibambini, a cura di Con i Bambini e Openpolis, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Dati eloquenti, che ribadiscono l'importanza di garantire un sostegno anche economico per chi perde una madre. Una battaglia che Florencia Bianco, 22 anni, ricordando tutto il suo dolore per la tragica perdita della madre, Antonia Bianco, la 43enne italoargentina, ammazzata a San Giuliano Milanese il 13 febbraio 2012 dall'ex compagno Carmine Buono, sta portando avanti ormai da un paio d'anni.
La vicenda di Antonia negli anni ha permesso di arrivare a risultato importanti. Come la nascita di un risarcimento per chi vittima lo è due volte: di un padre violento che uccide una madre e di uno Stato che, spesso, non sa tutelare una donna che ha denunciato maltrattamenti e stalking. Tutto questo è il risultato di quattro anni di battaglie (alla legge approvata nel 2016 mancavano i decreti attuativi) che ha rideterminato gli importi degli indennizzi per le vittime di reati intenzionali violenti. Dal 16 luglio 2020, infatti, esiste un Fondo per gli orfani di femminicidio. Lo Stato ha stanziato 15 milioni di euro finanziare borse di studio, spese mediche, formazione e inserimento al lavoro di chi è ha perso un genitore per morte violenta.
Fondi determinanti, ma per accedere ai contributi non è così facile. Le richieste, infatti, potranno essere presentate solo online ed entro il 31 dicembre 2021. I passaggi poi non sarebbero così semplici e le condizioni per ottenere il contributo "limitanti". "Il fondo è discriminatorio nei nostri confronti - dice Florencia Bianco, che nelle ultime settimane ha iniziato a girare l'Italia per raccontare la sua storia -. Bisogna avere dei requisiti precisi per accedere: le nostre madri devono essere state uccise tra il 2005 al 2016. Inoltre tutta la documentazione dovrebbe essere presentata entro il 31 dicembre 2021: ma non è facile ottenere, soprattutto con la pandemia, tutta la documentazione con timbri e sottoscrizioni. Bisogna snellire le pratiche per aiutare noi orfani di femminicidio ad andare avanti".
Con le nuove regole per il delitto di omicidio è previsto per gli orfani un indennizzo di 50mila euro che sale a 60mila euro nel caso di omicidio commesso dal coniuge. A questo si aggiunge il rimborso di spese mediche e assistenziali fino a 10mila euro. Prima le cifre era irrisorie: solo 7.200 euro per omicidio, che aumentava a 8.200 euro in caso di delitto commesso dal coniuge. Inserito anche un indennizzo di 25mila euro per le vittime del nuovo reato di deformazione del viso. Una legge, che ha rideterminato gli indennizzi per gli orfani di femminicidio, sostenuta con forza dalla famiglia di Antonia Bianco. Risultati importanti, che si aggiungono alla nuova stretta sui reati legati alla violenza sulle donne del Governo Draghi.
Il 13 febbraio 2022 saranno passati dieci anni dalla morte della 43enne italoargentina, uccisa il 13 febbraio 2012 dall'ex compagno Carmine Buono a San Giuliano Milanese. L'uomo, condannato in via definitiva all'ergastolo nel 2017, l'aveva colpita con una stilettata che le aveva perforato il cuore non lasciandole scampo. Una tragedia che ha condizionato la vita dei tre figli di Antonia (Maximiliano oggi 30enne, Florencia di 22 e il piccolo Gabriele ancora minorenne) che da quell'uomo, nullatenente, non hanno mai ottenuto un solo euro dei 1,3 milioni di euro decisi dai giudici. Un dolore difficile da descrivere per Florencia, che ha perso la madre ancora adolescente. "La mia vita è cambiata per sempre - conclude Florencia -. I femminicidi non devono più accadere".