
Orologi pubblici, la gara parte da 130mila euro annui
Milano punta ad essere puntuale e così il Comune ha appena lanciato un bando per trovare un gestore per i 1.143 orologi pubblici. I tradizionali elementi d’arredo della città, a colonna o a bandiera, di proprietà pubblica, saranno affidati per i prossimi dieci anni all’operatore che presenterà l’offerta migliore, partendo da un canone base annuo di 130 mila euro. In vista della scadenza dell’attuale contratto, la Giunta di Palazzo Marino, su proposta dell’assessore al Bilancio e Patrimonio Emmanuel Conte, ha approvato le linee di indirizzo per la nuova concessione, che prevede l’esercizio e la manutenzione ordinaria e straordinaria degli orologi a fronte dello sfruttamento degli spazi pubblicitari di cui sono dotati.
La precedente concessione è stata in vigore dal 1929 fino al 2010, anno in cui è stata avviata la procedura per la concessione attualmente vigente. Dei 1.143 esemplari, su palo o su muro, diffusi per le vie della città, 709 sono dotati di un cassonetto, posto al di sotto del quadrante, che consente l’esposizione di messaggi pubblicitari. Lo sfruttamento economico di questi spazi, concesso all’operatore, permette all’amministrazione di mantenere il servizio senza oneri per il suo bilancio: in vista della gara, il ricavo su dieci anni è stato quantificato in 6 milioni e 236mila euro.
L’attuale concessione, che terminerà l’8 giugno, ha comportato per il Comune, oltre che la gestione senza costi del servizio, un introito sia dal canone di concessione, sia dall’imposta sulla pubblicità: dal 2011 ad oggi il canone versato è stato di circa un milione e mezzo di euro.
M.Min.