MONICA AUTUNNO
Cronaca

Ospedale Unico della Martesana: "Ora o mai più"

Lo studio su un nuovo e più attrattivo presidio punta ai finanziamenti del Pnrr

Angelo Lavagnini, Vittorio Mapelli, Giacinta Coriale, Orazio Reolon e Carlo Gerli

Melzo, 2 febbraio 2022 - «Gli ospedalistorici“ di Melzo e Cernusco poco attrattivi e in costante perdita economica, l’utenza inarrestabilmente in fuga verso i grandi presidi privati". La ricetta? Un nuovo ospedale: l’Ospedale Unico della Martesana. "Oggi o mai più. Le condizioni sono mature, il Pnrr potrebbe veicolare i finanziamenti". La proposta arriva da un team al lavoro da mesi, capitanato da Acli, Cisl pensionati e Forum terzo settore. L’indagine a corredo dell’ipotesi è stata eseguita da Vittorio Mapelli, ex sindaco di Grezzago e docente universitario di Economia Sanitaria. Riconversione o trasformazione in altro delle vecchie strutture, e che sia ospedale unico di zona: baricentrico sull’area di interesse, tecnologico, ricco di specialità e con i conti in equilibrio. Dove? Tre le ipotesi: a Gorgonzola, zona Cascina Antonietta; a Melzo, nella zona dell’ospedale attuale; a Trecella di Pozzuolo, su un’area agricola già messa a disposizione dai proprietari.

Lo studio e la proposta sono stati sottoposti all’assessore regionale Letizia Moratti e a vari esponenti delle istituzioni, al direttore dell’Asst, a medici e sanitari e a sindaci del bacino. Alcuni dei quali molto perplessi: "I sindaci conservano una certa impostazione localistica. E proprio i comuni che ospitano i due ospedali per acuti, Melzo e Cernusco, vanno verso le elezioni. La loro è una posizione comprensibile. Ma noi non ci fermiamo". Sulla nuova (altre ve ne furono in passato, tutte poi accantonate) proposta di Ospedale della Martesana l’altro pomeriggio una conferenza, presenti l’estensore dello studio Vittorio Mapelli, Angelo Lavagnini (Cisl), Orazio Reolon e Carlo Gerli (Acli), Giacinta Coriale (Forum).

La necessità di rivoluzionare l’assetto ospedaliero della Martesana, secondo i promotori, sta nei numeri. Il più eclatante, la "fuga di pazienti": il 75% degli oltre 33mila cittadini della zona, ricoverati nel 2019, hanno scelto altre strutture e i colossi della sanità privata. Molte altre criticità. La vetustà delle strutture. Il numero esiguo di specialità presenti e la bassa complessità dei casi trattati. La carenza di medici. Un depotenziamento nei fatti: "Oggi i cup di questa zona, per analisi o interventi di routine, indirizza su Vizzolo" così Lavagnini. Non ultimi i bilanci: "Da due decenni i ricavi non coprono che parzialmente i costi: la perdita, negli ospedali della Martesana, va dai 28 ai 31 milioni". Alcuni numeri anche sul nuovo, futuribile ospedale unico. Per realizzarlo occorre un’area di almeno 82mila metri quadrati. E il costo di costruzione sarebbe di circa 200 milioni.