Milano – "Il suo dolore adesso non è legato alle conseguenze per lui, ma per le vite dei familiari che non ci sono più". Così l'avvocato Amedeo Rizza ha espresso ciò che prova il suo assistito Riccardo C. dopo aver assassinato i genitori e il fratellino di 12 anni.
Il diciassettenne è stato interrogato per la seconda volta in tre giorni nel pomeriggio del 3 settembre al centro di prima accoglienza del carcere minorile Beccaria: i magistrati Sabrina Ditaranto ed Elisa Salatino lo hanno sentito per un'ora e mezza per analizzare alcuni aspetti non approfonditi a sufficienza durante il primo interrogatorio di domenica pomeriggio nella caserma della Tenenza di Paderno Dugnano (Milano).
Il nodo della premeditazione
"Per noi la premeditazione non c'è", ha chiarito Rizza, facendo riferimento a una delle aggravanti contestate dalla Procura e legata alle dichiarazioni del diciassettenne sul fatto che abbia pensato "per giorni" al piano criminale poi messo in atto nella notte tra sabato e domenica. "È stata una cosa sbagliata, ma estemporanea: è chiaro che se ci avesse riflettuto non lo avrebbe fatto. È un gesto che non avrebbe mai compiuto".
I motivi del nuovo interrogatorio
Sabrina Ditaranto, procuratrice facente funzione in procura dei minori a Milano, alla sua uscita dal Beccaria ha chiarito le motivazioni per un bis dell’interrogatorio della parte accusatoria “a stretto giro di posta” rispetto al primo. “Abbiamo deciso di interrogarlo nuovamente per puntualizzare qualche dettaglio sulla premeditazione, ma la nostra ipotesi non cambia – ha affermato – Resta la premeditazione. È abbastanza tranquillo, sereno è eccessivo. Ha ridimensionato un po’ la premeditazione, rimane un pensiero non immediatamente precedente l’azione. Per il pentimento ci vuole tempo”.
Davanti al gip
Rizza ha definito "provato" il diciassettenne per quanto accaduto e per il secondo interrogatorio in pochi giorni. Giovedì 5 alle 10.30 andrà in scena il terzo interrogatorio, quello di convalida dell'arresto davanti al gip Laura Margherita Pietrasanta. La conferma della data è arrivata poco dopo le 18.
La Procura ha chiesto la convalida dell'arresto e la custodia cautelare in carcere.
Il tutore legale
Stando a quanto riferito dall'avvocato all'uscita dal Beccaria, è stato già nominato il tutore legale del minorenne, che però non è un parente.