MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Milano, il Palasharp 'a lanterna' costerà 13 milioni

Il progetto di TicketOne-MCA prende a modello la Zenith Music Hall di Strasburgo. Il Comune è pronto a lanciare il bando con prelazione

Il progetto del PalaSharp

Milano, 23 novembre 2019 -  La forma è molto simile a quella della Zenith Music Hall di Strasburgo firmata da Massimiliano Fuksas, un palazzetto per sport e musica che di notte, illuminato, ricorda una lanterna rosso-arancione. Il nuovo Palasharp, o meglio la «Milano Hockey Arena» che nascerà in vista delle Olimpiadi invernali del 2026 per ospitare le partite di hockey su ghiaccio femminile, perderà il brutto aspetto della tensostruttura temporanea nata nel 1986 a Lampugnano, dopo il crollo del tetto del Palazzetto di San Siro, e prenderà la forma di un moderno impianto multifunzionale. Le cifre del project financing proposto dall’Associazione temporanea di imprese (Ati) composta da TicketOne e MCA Events al Comune per realizzare e gestire la nuova struttura sono indicate in una delibera già approvata dalla Giunta comunale: 13,3 milioni di euro per le spese di costruzione (dieci mesi la durata del cantiere), 98,3 milioni di euro per la concessione di 31 anni, 10 mila euro il canone annuale dal secondo al quarto anno, 80 mila euro per gli anni successivi, nessun onere per Palazzo Marino.

La Milano Hockey Arena sarà un impianto da 8 mila posti destinato allo sport (oltre all’hockey ghiaccio potrà ospitare eventi, anche internazionali, di tennis, volley, basket, ciclismo indoor, scherma, danza sportiva, equitazione, pattinaggio a rotelle e sul ghiaccio) ma anche concerti, festival e rassegne, come anticipato lo scorso 13 novembre in commissione Sport dall’assessore Roberta Guaineri. Nella delibera si legge che il nuovo palazzetto avrà anche due ampliamenti a nord e a sud. Il primo, su due piani, ospiterà gli spogliatoi e la sala stampa, il secondo gli uffici e i servizi del personale addetto alla gestione dell’impianto. Un ampliamento finalizzato a rendere più funzionale e più accogliente il nuovo Palasharp, come conferma Ernesto De Filippis, amministratore delegato di MCA Events. De Filippis è una vecchia conoscenza dell’impiantistica sportiva milanese. Per dieci anni, fino al 2000, è stato amministratore del Forum di Assago e dal 2000 al 2009 è stato nominato direttore generale di Milanosport. Attualmente, invece, la MCA di De Filippis gestisce il Palasport di Rimini e quello di Genova (Rds Stadium) e adesso, in collaborazione con TicketOne, una delle piattaforme italiane più importanti di vendita online dei biglietti per partite e concerti, punta dritta sull’ex Palasharp.

Attenzione , però. La proposta di TicketOne e MCA sarà messa a bando dal Comune, con un diritto di prelazione per il duo di proponenti del project financing che è stato già approvato dalla Giunta di Palazzo Marino. «La realizzazione del nuovo Palasharp è un progetto su cui TicketOne e MCA Events lavorano da due anni, in collaborazione con l’amministrazione comunale», racconta De Filippis, il quale, subito dopo, aggiunge: «Siamo all’ingresso di Milano. Venendo da Como la prima cosa che si vede è il rudere dell’ex Palasharp. Noi abbiamo proposto all’amministrazione comunale una nuova struttura che possa veramente dare un’immagine diversa dall’attuale. Dunque lavoreremo sia sull’immagine che sull’efficienza del nuovo impianto, dove si potrà assistere a partite e concerti seduti su comode poltroncine. La capienza di 8 mila posti è quella che manca a Milano. Da una parte c’è il Palalido da 5 mila posti, dall’altra il Forum di Assago da 12 mila».

De Filippis , infine, spiega il perché il progetto preveda due nuove strutture: «Nella volumetria dell’attuale Palasharp non potevano starci tutte le funzioni che abbiamo pensato. Il vecchio Palatrussardi aveva gli spogliatoi sotto le tribune, in spazi molto angusti. Noi invece abbiamo proposto al Comune di realizzare all’esterno del nuovo impianto una struttura su due livelli, da utilizzare per gli spogliatoi e la sala stampa. Nelle sottotribune, invece, vogliamo realizzare spazi per la ristorazione e l’accoglienza degli spettatori, come negli impianti più moderni».