ST.CON.
Cronaca

Grande Brera, l’inaugurazione del 7 dicembre è a rischio. I sindacati: “Manca il personale, scioperiamo”

I sindacati: "Non sussistono le condizioni per aprire in sicurezza, dal Ministero nulla di concreto"

L’attuale direttore della Pinacoteca di Brera e della Braidense Angelo Crespi e curatore del progetto della Grande Brera

L’attuale direttore della Pinacoteca di Brera e della Braidense Angelo Crespi e curatore del progetto della Grande Brera

Milano – Non c’è pace per Palazzo Citterio. A rischio l’apertura, prevista da mesi, del 7 dicembre, giorno della Prima della Scala. I sindacati, Cgil, Cisl, Uilpa e Usb, con una nota congiunta, hanno proclamato uno sciopero perché "non sussistono le condizioni necessarie all’apertura della preannunciata nuova sede museale, motivo per cui occorre procrastinare la data dell’inaugurazione".

Annoso problema quello della carenza del personale, in Pinacoteca e alla Braidense, mai risolto. La scadenza del 7 dicembre per l’inaugurazione della Grande Brera, era stata annunciata in pompa magna più di un anno fa dal precedente ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Ma non erano seguite da parte del ministero, denunciano i sindacati, "concrete azioni per garantire una effettiva apertura in sicurezza, per il pubblico e per i beni destinati ad essere esposti nella nuova sede di Palazzo Citterio".

"La pianta organica della Pinacoteca, già sottodimensionata allo stato attuale - aggiungono- non è mai stata ampliata" alla luce delle nuove esigenze. Il sindacato snocciola dati. Solo per la vigilanza, "c’è una carenza di 12 unità e si ricorre ordinariamente al supporto di personale esterno per garantire i servizi al pubblico, soprattutto nei giorni festivi. Per Palazzo Citterio, in sede di tavolo tecnico, si è valutato che serve almeno una dotazione di 55 unità di vigilanza". Secondo Cgil, Cisl, Uil e Ubs, l’amministrazione ha intenzione di "esternalizzare pressoché completamente il servizio di vigilanza per l’apertura di Palazzo Citterio", cosa che "prelude ad una privatizzazione definitiva del servizio e si rivela drammaticamente insufficiente alle necessità". "L’unica soluzione proposta, senza un’analisi della situazione del personale degli Istituti di Brera, è il ricorso a personale esterno tramite bando società Ales spa (con un costo per il bilancio della Pinacoteca pari al doppio di quanto previsto per personale di ruolo contrattualizzato) o con lavoratori somministrati da società esterne", concludono. Tocca al ministero fare la sua parte. Una bella grana da risolvere in fretta per il ministro della Cultura Alessandro Giuli.