Milano - Una facciata completamente nera. Elegante e originale oppure "un obbrobrio"? Fa discutere il nuovo lato "black" del Demidoff hotel tra le vie Aldrovandi e Plinio, vicino a corso Buenos Aires. "L’edificio - scrive un cittadino sulla pagina Facebook della social street Residenti in via GB Morgagni e dintorni - risale ai primi del ‘900 e presenta sulle due facciate degli eleganti decori Liberty che il nero ha cancellato. Non solo: il palazzo si inserisce in un contesto ‘vecchia Milano’ in cui i colori degli edifici hanno delle tonalità vivaci, brillanti e tendenti al chiaro". Ancora, "vicino ha sede la casa museo Boschi Di Stefano, uno dei più raffinati ambienti espositivi milanesi. È veramente un obbrobrio e uno scandalo che l’armonia di colori e di forme del quartiere sia deturpata da un edificio nero, simile a una casa dei morti o a un palazzo uscito da un incendio di guerra".
Tanti pensano pure che nel momento difficile causato dalla pandemia, "colori funerei" non aiutino a sperare. E un altro abitante mette sul tavolo la questione ambientale: "Le superfici nere o comunque scure trattengono il calore solare e di conseguenza aumentano la temperatura". Ma non tutti bocciano la scelta: "Milano è una città cosmopolita - scrive una cittadina - e sta al passo con i tempi. Non è stato modificato nulla a livello architettonico, si è deciso di dare un tocco moderno in una città che dopo la pandemia dovrà rialzarsi. Ci sono bellissimi palazzi nel Nord Europa di questo colore, pure il famoso e meraviglioso Stealth Building di New York è nero. Il palazzo spiccherà e magari porterà turisti".
Un altro fa presente che, "in via Vitruvio, lo Spice hotel, era stato dipinto di nero e bianco". La polemica è già diventata politica: "Mi auguro che il nero sia solo un fondo per fare dell’altro. Ho scritto alla commissione paesaggistica per ricevere il progetto. Se c’è stato il nulla osta, qualcuno dovrà pagare con la rimozione dall’incarico", sostiene il consigliere comunale Alessandro De Chirico (Forza Italia). Intervenuti dal Municipio 3 anche Marco Cagnolati (Forza Italia) e Gianluca Boari (Lega). Ma "l’edificio - rispondono gli uffici dell’Urbanistica del Comune - non è sottoposto a vincoli paesaggistici o monumentali, che renderebbero necessario il passaggio dalla Sovrintendenza anche per la sola colorazione della facciata. Sta alla sensibilità del proponente sottoporre preliminarmente il progetto alla commissione Paesaggio, pur non essendo un passaggio obbligato in questo caso".
Due anni fa, un caso analogo era scoppiato in via Farneti 8, palazzo oggetto di restyling, il cui progetto prevedeva tinteggiatura nera. I cittadini contrari avevano raccolto le firme per impedirlo. La commissione Paesaggio, che in quel caso era tenuta a pronunciarsi, aveva bocciato il colore concedendo il grigio antracite ma schiarito di due tonalità.